Si allarga ulteriormente l’inchiesta per truffa aggravata ai danni di Chiara Ferragni e forse è per questo che sembra correre ai ripari, svendendo molti articoli in vendita sul suo sito. Da quanto emerso in queste ore, infatti, sembra che l’influencer oltre alla vicenda pandoro “Pink Christmas Balocco”, sia iscritta al registro degli indagati anche per le uova di Pasqua “Dolci Preziosi” e per la bambola “Trudi”. Sarebbero diventati 3, dunque, i casi per cui l’influencer digitale dovrà rispondere di truffa aggravata.

Chiara Ferragni e l’indagine per truffa: le uova di Pasqua

L’operazione commerciale che aveva legato Chiara Ferragni, indagata per truffa, alla Dolci Preziosi, per la creazione di uova di Pasqua, era sotto gli occhi degli inquirenti già da settimane per via della somiglianza con l’operazione commerciale “Pandoro Balocco”. Anche in questo caso, infatti, come affermato dalla stessa Dolci Preziosi, la Ferragni aveva percepito un cachet di 500mila euro nel 2021 e 700 mila nel 2022 a fronte di una donazione in beneficienza di 36 mila euro. Tuttavia, a fare la differenza tra il caso pandoro e quello relativo alle uova di Pasqua, sarebbe il prezzo del prodotto. Infatti, il pandoro a logo “Chiara Ferragni”, aveva un prezzo più alto rispetto a quello standard, mentre nel caso delle uova, il prezzo al consumatore era rimasto il medesimo.

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Il caso della bambola Trudi

L’altro caso per cui Chiara Ferragni è indagata per truffa aggravata è quello relativo alla bambola “Trudi-Limited Edition”. Il prodotto lanciato nel 2019 fu accompagnato dal seguente messaggio. “Visto che molti di voi hanno amato la bambola Chiara Ferragni che creammo per il nostro matrimonio abbiamo deciso di creare un’edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte. Si vende ora su The Blonde Salad. Tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore”.

Riguardo alla bambola, Tbs Crew ha rilasciato un comunicato. “I ricavati derivanti dalle vendite di tale bambola sono stati donati all’associazione “Stomp Out Bullying” nel luglio 2019. L’impegno nei confronti di tale associazione ha riguardato esclusivamente le vendite fatte sul canale e-commerce diretto e non anche su altri canali gestiti da terzi”. Tale precisazione però, non era stata comunicata durante la promozione del prodotto sui social.

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