Da lunedì 20 novembre alle ore 23:00 su Rai1, sbarcherà in televisione “XXI SECOLO, quando il presente diventa futuro”. Il programma è ideato e condotto da Francesco Giorgino.

Il pubblico è impaziente di tornare a vedere in televisione, il grande giornalista Rai, Francesco Giorgino, con il suo nuovo programma che partirà tra pochi giorni su Rai1. “XXI SECOLO, quando il passato diventa futuro”, è condotto e ideato dallo stesso Francesco Giorgino, Michele Afferrante, Giuliano De Marco, Carlo Durante. Ancora: Luca Giudice, Anna Migotto, Gabriele Paglino ed Eleonora Tundo. XXI SECOLO, il programma della Direzione Approfondimento è il racconto settimanale dell’attualità con uno sguardo sul futuro dell’Italia e del mondo; indagare le ragioni di quello che accade nella politica, nell’economia, nella cronaca, negli esteri, nella società e nella cultura, prevedendone gli sviluppi possibili e soprattutto quelli più probabili. Al centro del programma le principali sfide dei nostri tempi e le trasformazioni in corso e quelle che verranno: geopolitica con i conflitti internazionali, crescita economica, sostenibilità e crisi climatica, rivoluzione tecnologica e intelligenza artificiale, scienza e cambiamento demografico, persone ed esperienze di chi ha conquistato il successo, solo per fare degli esempi. Una lettura profonda dei fatti per contribuire a dare forma al futuro. Un racconto che avverrà attraverso interviste faccia a faccia con i protagonisti del nostro tempo, i reportage dei nostri inviati, i dati analizzati anche con l’aiuto di esperti, per spiegare in modo semplice questioni più complesse.

Potrebbe interessarti anche l’articolo: Francesco Giorgino e il nuovo programma: “Sarà una scommessa, sono orgoglioso”

Leggi anche: Chi è Silvia Sacchi, la data journalist di XXI SECOLO?

Leggi anche: Francesco Giorgino conquista la seconda serata di Rai1: “Fare servizio pubblico sui grandi temi”

Le parole del giornalista Rai

Non solo, dunque, quello che sta accadendo, ma soprattutto quello che accadrà per
migliorare le condizioni di vita dei cittadini
, per rendere l’Italia un Paese al passo con le
più grandi economie avanzate, per segnalare i modelli di sviluppo più significativi, per
accompagnare la ricezione, anche in chiave critica, di nuovi modelli antropologici.
Il tutto con uno sguardo comparativo con le realtà internazionali che si distinguono per la
costruzione del proprio futuro:

“Non ci fermeremo alla prima e alla seconda domanda tipiche dell’approfondimento giornalistico, ovvero cosa sta accadendo ed è accaduto e perché sta accadendo ed è accaduto ma cos’altro e dove potrebbe accadere, con quali conseguenze future e con quali impatti sulla vita dei cittadini”.

Continua a leggere su Chronist.it