Tutto pronto. Mercoledì 15 novembre ore 12.00 presso la sala Sergio Zavoli, a Viale Mazzini, ha avuto luogo la conferenza stampa del programma che vedrà alla conduzione Francesco Giorgino, “XXI SECOLO, quando il presente diventa futuro”.
Grande entusiasmo e grande fermento per il ritorno in video di Francesco Giorgino, uno dei giornalisti Rai più apprezzati, amati e seguiti della televisione. Da lunedì 20 novembre, il noto giornalista della TV di Stato, tornerà in seconda serata alle ore 23:00 sulla rete ammiraglia con il programma “XXI SECOLO, quando il presente diventa futuro”. Quest’ultimo, “è il racconto settimanale dell’attualità con uno sguardo sul futuro dell’Italia e del mondo. Al centro del programma le principali sfide dei nostri tempi, le trasformazioni in corso e quelle che verranno. Una lettura profonda e critica dei fatti per contribuire a dare forma al futuro”.
Conferenza stampa di “XXI SECOLO, quando il presente diventa futuro”: gli interventi
La conferenza stampa del programma “XXI SECOLO, quando il presente diventa futuro”, tenutasi a Viale Mazzini, alla presenza degli addetti ai lavori e giornalisti, si è aperta con gli interventi di Paolo Corsini – Direttore Approfondimento e Francesco Giorgino – Conduttore.
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Le parole di Francesco Giorgino
Francesco Giorgino, visibilmente emozionato, ha presentato il suo programma, ringraziando calorosamente l’azienda e tutti i presenti:
“Questo programma è una scommessa. Nasce dal presupposto di voler raccontare l’attualità in una chiave prospettica diversa. Mettiamo insieme la forza della fattualità con la forza dell’anticipazione degli accadimenti, se non i più probabili, almeno quelli possibili”.
Ha esordito così il giornalista ed ha proseguito, spiegando su cosa verterà “XXI SECOLO, quando il presente diventa futuro”:
“Ci muoveremo sul presupposto di un format che tende a contaminare tre linguaggi giornalistici quello delle immagini con inviati nelle zone più calde del pianeta, cioè il reportage con la costruzione di servizi anche dal punto di vista narrativo; il linguaggio della parola, non con la contrapposizione frontale, perché ci sono già tanti programmi che lo fanno, ma con il faccia a faccia, one to one, per responsabilizzare i decision maker. Ci piace occuparci di politica in quanto policy, cioè la capacità di programmazione, con soggetti che rappresentano anche l’immagine del nostro paese all’estero e per questo avremo come ospiti nel corso delle puntate anche amministratori delegati di aziende importanti. Infine il linguaggio dei dati, che è una scommessa. Mi piace il data journalism e cercheremo di scegliere dati ufficiali, per arrivare poi all’analisi e al confronto delle opinioni”.
Infine, Giorgino ha chiuso il suo discorso, sottolineando tutto il suo orgoglio nel poter continuare il suo lavoro nella rete di Stato, rappresentando la comunità dei giornalisti:
“Io sono molto orgoglioso di poter continuare a rappresentare la comunità dei giornalisti (visto che l’ho fatto per vent’anni al Tg1), in questa rete, con la direzione approfondimento e con questo entusiasmo che non è solo mio, ma è l’entusiasmo di tutti coloro che collaborano con me”.