Finisce immediatamente la gioia dei nostalgici del format, sparito dalla tv per tanti anni e tornato in questa stagione televisiva a grande sorpresa, e non senza polemica: Il Mercante in Fiera va verso la chiusura anticipata in seguito al clamoroso flop degli ascolti. Pino Insegno potrebbe abbandonare anzitempo la conduzione di uno dei due programmi che ha in mano in questa nuova stagione televisiva. Tuttavia, per L’Eredità bisognerà attendere il mese di gennaio, quindi l’anno nuovo. Nel frattempo, però, è indiscrezione di Giuseppe Candela di Dagospia circa l’annuncio della fine dei giochi della trasmissione. Da Viale Mazzini al momento tutto tace, ma lo share è sotto gli occhi di tutti.

Secondo il quotidiano online di Roberto D’Agostino, vi sarebbero pochi dubbi dietro alla repentina decisione di Rai2, i cui vertici sembrano già essere giunti alla decisione conclusiva, che vedrebbe il tramonto del format. Al momento, però, di ufficiale c’è solo quel 2% di share raggiunto a fatica in queste settimane e pare che la fiducia nei confronti del conduttore sia già giunta al termine. Investito dalle polemiche in estate, le stesse troveranno terreno fertile ora che Insegno potrebbe aver fallito uno dei suoi due ‘goal’ metaforici con il ritorno in Rai. Eppure, guadagni alla mano, il conduttore intascherà una bella cifra in questo biennio.

Cosa fa ora la Rai?

Secondo quanto asserito da Dagospia, ogni puntata del quiz televisivo comporta una spesa di circa 32mila euro per il servizio pubblico. Sulle 62 puntate previste, tirando le somme, il costo finale si aggirerebbe intorno ai 2 milioni di euro. Questo vorrebbe dire che ad oggi, allo stato attuale, in media, i costi non sarebbero mai coperti continuando di questo passo. Adesso la Rai dovrà decidere ufficialmente come muoversi: dire addio al format o proseguire con la strada intrapresa, consapevole di perdere denaro e sperando in un futuro più prosperoso.

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