Il gip di Imperia ha comunicato la sua decisione in merito al bacio tra Fedez e Rosa Chemical sul palco del Festival di Sanremo

Il bacio tra Fedez e Rosa Chemical sul palco del teatro dell’Ariston in occasione della 73esima edizione del Festival di Sanremo “non fu atto osceno perché non avvenuto in fascia protetta”. È questa la decisione del gip di Imperia dopo il clamoroso bacio che aveva suscitato tanto scalpore, rischiando di compromettere anche la relazione tra il noto rapper e sua moglie Chiara Ferragni.
Nonostante le polemiche e gli esposti, i giudici hanno stabilito che nell’orario in cui è andata in onda l’esibizione, le 22.50, non ci sono, o non dovrebbero esserci bambini a guardare la tv. Inoltre, l’episodio rientra nella categoria degli escamotage di scena, dunque non rappresenta un reato.

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Bacio Fedez-Rosa, la difesa: “Espressioni artistiche e non rappresentazioni oscene”

Le polemiche successive al bacio tra i due cantanti avevano fatto aprire un fascicolo alla Procura di Imperia: l’accusa, arrivata dall’associazione Pro Vita Famiglia che parlava di volgarità e repulsione, era quella di atti osceni in luogo pubblico frequentato dai minori. La pena prevista sarebbe stata il carcere da quattro mesi a quattro anni. Secondo l’associazione, Fedez e Rosa Chemical avrebbero “tenuto un comportamento di una gravità inaudita”. Il reato prevede una pena che va dai 4 mesi ai 4 anni di carcere.
Non è dello stesso avviso il sostituto procuratore Barbara Bresci, che ha proceduto con la richiesta di archiviazione: infatti, secondo Bresci, i due non hanno compiuto

“atti idonei a offendere il senso comune del pudore in ambito sessuale che avevano finalità di puro spettacolo”.

Si legge nella motivazione del sostituto procuratore, che aggiunge che l’orario di messa in onda era abbondantemente al di fuori della fascia protetta, che va dalle ore 16 alle 19. Anche il testo della canzone di Rosa Chemical, dal titolo Made in Italy, era finito al centro delle indagini: anche in questo caso non c’è stata alcuna condanna. Infatti, il testo

“veicola amore e sesso in un’ottica di libertà così come avviene in «numerose performance artistiche in cui sono presenti allusioni sessuali. Piuttosto deve essere ricondotto nel diritto di espressione artistica quale corollario della libertà di manifestazione del pensiero”.

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Inizialmente, la richiesta del sostituto procuratore Bresci non aveva convinto il gip di Imperia, che aveva respinto l’archiviazione. Tuttavia, grazie agli avvocati di Fedez, Gabriele Minniti e Andrea Pietrolucci, i due imputati sono stati prosciolti. Le motivazioni dei legali del rapper milanese erano piuttosto chiare: infatti, essi affermano che viviamo in un

momento storico in cui qualsiasi adolescente va on line con lo smartphone e trova canzoni e video con immagini anche sessualmente più spinte di quelle viste a Sanremo, che sono inquadrabili come espressioni artistiche e non certo come rappresentazioni oscene.

Il riferimento precedente utilizzato dagli avvocati del membro dei Ferragnez era del 1989, quando durante la trasmissione Rai Fantastico 10, anche Renato Zero aveva fatto twerking su uno spettatore senza alcuna conseguenza penale. Dunque, per tutta questa serie di motivazioni, il gip Massimiliano Botti ha decido di archiviare il caso.

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