Davide Paitoni si suicida nel carcere di San Vittorie, a Milano. Era detenuto dopo che il giorno di capodanno uccise il figlio Daniele di 7 anni, sgozzandolo. Sebbene la dinamica non sia ancora chiara, tutto porta a pensare si sia trattato di un gesto volontario.

Domani Paitoni si sarebbe dovuto presentare dinanzi al giudice per l’udienza preliminare di Varese in merito a fatti antecedenti l’omicidio del figlio. Paitoni era accusato di tentato omicidio di un collega di lavoro, accoltellato alla schiena. Fatti che risalgono allo scorso autunno, novembre, ad Azzate, provincia di Varese.

Per questo reato Davide era agli arresti domiciliari in casa del padre a Morazzone, dove è avvenuto poi l’omicidio del bambino. In quella folle sera del primo gennaio l’uomo tentò anche di uccidere sua moglie prima di essere fermato carabinieri al confine con la Svizzera.

L’avvocato Stefano Bruno ha detto: “ognuno faccia i conti con la propria coscienza“. Proprio lo scorso sabato il gip di Varese aveva respinto la richiesta di una perizia psichiatrica per il 40enne morto suicida nel carcere di San Vittorie.

Davide Paitoni: chi è, ultime notizie, il padre, la moglie Silvia, origini, il lavoro alla Colfert

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Davide Paitoni, 40 anni, era già agli arresti domiciliari a casa del padre a Morazzone prima di compiere l’omicidio del figlio. Il 26 novembre del 2021 aveva tentato di uccidere un collega nell’azienda di Azzate dove lavorava. Motivo per il quale era agli arresti domiciliari.

Era un dipendente di un’azienda acquisita dalla Colfert di Mogliano Veneto. Era separato dalla moglie Silvia Gaggini e stava portando avanti una battaglia legale per l’affidamento del figlio Daniele. Durante il periodo di Natale gli avvocati delle parti avevano concordato che il piccolo avrebbe potuto trascorrere il capodanno con suo padre.

I nonni materni si opposero alla decisione poiché non si fidavano più di Davide dopo che la loro figlia lo denunciò per lesioni tre anni prima. Negli anni infatti il 40enne aveva spesso violente reazioni in preda all’alcol e alla droga quando litigava con sua moglie.

Al momento dell’arresto, dopo aver ucciso il piccolo Daniele, erano stati trovati un coltello e della cocaina nell’auto. Dopo il delitto del piccolo disse alla moglie: “ti ho voluto dare una lezione“. I carabinieri hanno ritrovato il cadavere del bambino nell’armadio della camera da letto.

In seguito l’uomo ha provato anche ad uccidere la moglie, attirandola con il pretesto di riconsegnarle il figlio dopo la giornata passata insieme a capodanno, come concordato dagli avvocati. Dal racconto di Silvia Gaggini sarebbe stata accoltellata diverse volte, tuttavia era riuscita a fuggire.