La mattina dell’11 giugno è stato trovato il corpo carbonizzato di Cloe Bianco, 58 anni, nel Bellunese, tra Auronzo di Cadore e Misurina. È stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per spegnere le fiamme del camper che stava andando a fuoco. All’interno c’era Cloe.

Sebbene inizialmente si era pensato a un episodio accidentale, l’ultimo post pubblicato dalla docente sul suo blog ha sciolto ogni dubbio: si è trattato di suicidio. Il camper era la sua “piccola casa su quattro ruote” così come l’aveva ribattezzato lei stessa.

Quando è cominciato tutto

Cloe era già nota in zona dal 2015, data in cui iniziò a scrivere sul proprio blog, denunciando “le modalità di transizione da un genere all’altro”, dettami che non ha mai voluto seguire. Per lei niente terapie ormonali o operazioni chirurgiche, era la sua scelta. Prima della decisione era Luca Bianco, così come risulta ancora all’anagrafe.

Al tempo era insegnante nell’istituto tecnico Scarpa-Mattei di San Donà di Piave, provincia di Venezia. Aveva deciso di esprimere liberamente il proprio genere indossando in aula vestiti femminili e una parrucca, spiegando alla classe le sue motivazioni.

Da allora sono iniziate le discriminazioni sulla persona, confermate anche da alcune alunne come Sara. Il padre di uno degli alunni nel 2015 aveva scritto una lettera all’assessora all’Istruzione della regione Veneto, Elena Donazzan (di Fratelli d’Italia), domandandosi: “ma davvero la scuola si è ridotta così?”.

Nella lettera la richiesta a intervenire “perché in futuro queste cose non accadano più”. La posizione della Donazzan è stata subito chiara: “chiederò di prendere provvedimenti”. Il preside della scuola osservò che si trattava di “un docente” e da tale andava “rispettato”.

Nei giorni successivi la vicepreside aveva chiesto a Bianco di indossare un abbigliamento più “sobrio”, così la docente ha presentato ricorso al tribunale del Lavoro ma senza successo. Secondo il giudice quel tipo di coming out non era “responsabile” né “corretto”.

Il camper di Cloe Bianco dopo l’esplosione e l’incendio

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Le critiche di Donazzan a Radio 24 sul caso dell’insegnante trans

In seguito Bianco ha lavorato nella segreteria della scuola e non più a contatto con gli studenti. Nell’ultimo post sul blog Cloe non ha parlato di suicidio ma dei movimenti per i diritti delle persone trans. Di recente è intervenuta ancora la Donazzan a Radio 24 criticando “il movimento Lgbt” perché sta usando “la morte tragica di una persona per fare una polemica politica”.

Nell’intervista rilasciata alla radio della Confindustria la Donazzan ha parlato di Cloe al maschile, dicendo si trattasse di “un uomo vestito da donna”.

Cloe Bianco: famiglia, sito del blog, testamento, lettera, Facebook

Cloe aveva 58 anni quando si è tolta la vita. Era originaria di Marcon, è stata trovata carbonizzata all’interno del suo camper. Cloe era stata sospesa per tre giorni e poi allontanata dall’istituto dove insegnava per dei fatti risalenti al 2015, come abbiamo visto. Sul suo blog scriveva i suoi pensieri

Nell’ultima lettera presente sul suo blog ha detto: “porrò in essere la mia autochiria, ancor più definibile come la mia libera morte”. Ha parlato del suo ultimo “pasto sfizioso” con “ottimi nettari di Bacco, gustando per l’ultima volta vini e cibi” che le piacevano.

La “festa della fine della mia vita”, ha aggiunto, “è stata accompagnata dall’ascolto di buona musica” nella sua “piccola casa con le ruote”. In conclusione: “qui finisce tutto”. Nel sito aveva riprodotto anche le immagini relative al testamento e delle proprie deposizioni anticipate di trattamento.