Leonardo Di Caprio l’avrebbe fatta grossa: ha scelto di cambiare la trama, di cambiare il copione, di criticare le scelte di Scorsese e si è scontrato più volte sul set con l’ingombrante collega De Niro

Il set del film Killers of the flower moon, l’ultimo di Martin Scorsese, è stato un vero banco di prova per il regista che, nonostante l’esperienza cinematografica, mai si era imbattuto in una coppia così difficile: quella formata da Leonardo Di Caprio e Robert De Niro, i protagonisti delle numerose liti tanto discusse durante le riprese. Non è stata una convivenza semplice quella tra i due: a far scattare la scintilla è sempre la tecnica personale di Leonardo Di Caprio, accusato di ‘manie di perfezionismo’ dal suo amato regista.

“Non la finiva più, era un parlare continuo. Ogni tanto io e Bob ci guardavamo e alzavamo gli occhi al cielo. Dovevamo dirgli: ‘Guarda che non ci servono tutti questi dialoghi'”. L’attore, pupillo del regista, avrebbe esagerato troppo nell’uscire fuori dal copione. Le sue richieste erano di riadattare le scene cambiandone le battute. Leonardo parlava in continuazione, sviscerava il suo personaggio, voleva lavorare sull’improvvisazione, mentre De Niro è professionalmente e caratterialmente tutt’altro: “Quasi non vuole mai parlare”.

“Quando lavoro con Leonardo DiCaprio, parliamo molto – ha proseguito Scorsese -. Il suo metodo prevede conversazione e costante esplorazione del personaggio. De Niro è differente. Sì, anche lui parla, ma ci sono anche molti momenti di silenzio. I due si completano a vicenda in una maniera bellissima”. A conti fatti si trovano i lati positivi e sono tantissimi, ma quante camicie ha dovuto sudare Scorsese? “Dopo due anni che avevo lavorato alla trama, Leo è venuto da me e mi ha chiesto dove fosse il cuore della storia. Io avevo passato serate con gli Osage e ho pensato, ‘beh, la storia c’è'”.

La trama secondo Leonardo Di Caprio e le tensioni sul set

Inizialmente, Di Caprio sarebe stato Tom White, investigatore FBI considerato il buono della storia. Dopo averne parlato con il suo regista, l’attore è riuscito a prendersi la parte del cattivo Ernest Burkhart, veterano della Prima guerra mondiale. Le tensioni sul set sono una sorpresa visto il rapporto tra i due attori, ben solido ormai da trent’anni, ed esattamente da quando lo stesso Bob consigliò il collega a Scorsese: “Anni dopo mi disse che in un film intitolato ‘Voglia di ricominciare’ aveva recitato con un ragazzo, un certo Leonardo DiCaprio, e mi consigliò di lavorarci un giorno. Lo disse in maniera quasi casuale, ma non lo era affatto. Non era da Bob, uno che non dà mai questo tipo di suggerimenti”.

Non era un suggerimento fatto ‘tanto per dire’, Bob è come nei film: se parla, è per una buona ragione. E infatti, non a caso, aveva appena scoperto un talento naturale e Scorsese oggi è una sorta di papà cinematografico per Di Caprio, con il quale è in corso un sodalizio artistico probabilmente inscalfibile. Tuttavia, Bob e Leo sembrerebbero ormai ai ferri corti, secondo gli ultimi rumors. La causa sarebbe da imputare proprio ai tanti episodi di contrasto che si sono verificati durante le riprese del film. Scorsese ha fatto da paciere, affinché almeno il progetto arrivasse a termine, ma nessuno garantisce per una vera riconciliazione.

Continua a leggere su Chronist.it