La società dell’imprenditrice e influencer Chiara Ferragni è stata multata dall’Antitrust con una multa di un milione di euro e una sanzione di 420mila a Balocco

Chiara Ferragni e la sua società dovranno pagare una multa di un milione di euro per la tanto discussa questione del pandoro Balocco “griffato”. L’Antitrust, infatti, ha comminato la sanzione alla società a cui fa capo l’imprenditrice e una multa di 420mila euro a Balocco.

A giugno dello scorso anno, infatti, era giunta la notizia dell’ispezione di funzionari dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, insieme al Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza riguardante l’operazione di beneficenza tra Ferragni e Balocco, creata per sostenere la ricerca sull’osteosarcoma e sul sarcoma di Ewing all’Ospedale Regina Margherita di Torino.

“Le suddette società hanno fatto intendere ai consumatori che acquistando il pandoro “griffato” Ferragni avrebbero contribuito a una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino.” Specifica la nota diffusa sul sito dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. “La donazione, di 50 mila euro, era stata invece già effettuata dalla sola Balocco mesi prima. Le società riconducibili a Chiara Ferragni hanno incassato dall’iniziativa oltre 1 milione di euro.”

I sopracitati pandori Balocco in edizione limitata di Chiara Ferragni erano stati pubblicizzati evidenziando in modo specifico il sostegno alla ricerca sull’osteosarcoma e sul sarcoma di Ewing a favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. Tuttavia il procedimento con cui è stato pubblicizzata l’attività, secondo l’Autorità garante, avrebbe potuto spingere i consumatori in errore. Scuotendo la loro sensibilità a favore di un’iniziativa benefica come questa.

Per di più, la Balocco aveva già stabilito una cifra di donazione all’Ospedale Regina Margherita ben prima del lancio del pandoro. E della messa in onda dello spot. Ad approfondire i punti salienti della vicenda ci pensa il comunicato di AGCM. Mettendo in chiaro che la pratica scorretta è stata condotta secondo diversi modi.

I punti della vicenda

Il primo è aver fatto credere che acquistare il “Pandoro Pink Christmas” pagando più di 9 euro invece di 3,70 del prodotto non griffato, il consumatore avrebbe contribuito a sostenere la ricerca con una donazione che Balocco aveva già fatto a maggio 2022. Molti mesi prima della distribuzione sul mercato del prodotto griffato. della vicenda

Il secondo punto riguarda il modo in cui ha diffuso, attraverso il cartiglio su ogni confezione griffata Ferragni, di informazioni “idonee ad avvalorare la circostanza” inesatta. Secondo cui l’acquisto del pandoro avrebbe contribuito alla donazione.

Poi l’ultima istanza. Ovvero aver diffuso e pubblicato contenuti social sui canali di Chiara Ferragni in cui si lasciava intendere che acquistando un “Pandoro Pink Christmas” si poteva contribuire alla donazione. E che la Ferragni stessa partecipava attivamente e direttamente a tale donazione. Particolari non rispondenti al vero, malgrado la sua società avesse incassato oltre un milione di euro.

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