A giorni dall’uscita su Prime Video del documentario “Io sono: Celine Dion”, continuano a far discutere le tremende immagini della cantante in preda ai dolori della “sindrome della persona rigida”. Le immagini contenute nell’opera, infatti, tra le polemiche, hanno fatto il giro del mondo. Tuttavia, a volerle mostrare è stata la cantante stessa, certa che ciò potrebbe sensibilizzare l’opinione pubblica su una patologia ancora poco conosciuta.

Cos’è la sindrome che affligge la cantante

Spasmi, convulsioni, lacrime e difficoltà respiratorie, sono sconvolgenti le immagini di Celine Dion alle prese con la sindrome della persona rigida. Tale patologia, infatti, è un disturbo neurodegenerativo incurabile che causa progressiva rigidità muscolare. Proprio tale problema, infatti, è la causa dell’allontanamento della cantante dai palcoscenici.

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Le parole di Celine Dion sulla sindrome della persona rigida

Nel documentario, la Celine Dion ha ripercorso la sua carriera, fino ad arrivare agli anni difficili della sindrome della persona rigida, che la cantante ha voluto mostrare senza censure. “Questi ultimi due anni sono stati una sfida per me. Il percorso dalla scoperta della mia condizione sino all’imparare a conviverci e a gestirla, senza permettere a questa situazione di definirmi. Mentre continuo a percorrere la strada per riprendere la mia carriera di performer, ho capito quanto mi è mancato il rapporto con i miei fan. Durante questa assenza ho deciso che volevo documentare questa parte della mia vita, per cercare di aumentare la consapevolezza di questa condizione poco conosciuta, per aiutare chi ha la mia stessa diagnosi”.

Tra le lacrime, infine, Celine Dion termina il documentario con una speranza. In questi anni, infatti, la cantante sta cercando di esercitare il più possibile le sue corde vocali con la speranza di poter tornare, un giorno, a cantare dal vivo per il suo pubblico.

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