Tony Effe nella bufera. Il rapper romano, presunto nuovo amore di Chiara Ferragni, è sempre più spesso nelle prime pagine dei giornali per quel che dice e fa, piuttosto che per la musica. Reduce dal successo dell’album “Icon”, infatti, Tony Effe intervistato per BSMT da Gianluca Gazzoli ha parlato anche della sua infanzia e della paghetta percepita da minorenne. “Papà mi dava 150 euro a settimana, che ci facevo?”. Tali parole, tuttavia, gli sono costate aspre critiche da parte degli utenti.

Tony Effe e la paghetta: “150 euro a settimana, pochi”

Tra i tanti argomenti trattati nell’intervista, infatti, Tony Effe ha rivelato di sentire un senso di rivalsa economica e riguardo agli anni da adolescente con la paghetta, si è considerato un povero del centro. “Quando stavo al liceo mio padre mi dava 150 euro a settimana di paghetta. Nel senso, che ci devo fare?”. Il conduttore Gazzoli, tuttavia, sottolinea: “Non sono neanche pochi”, e l’artista: “Per me 150 euro erano pochi. A 17 anni comunque già fumavo e già avevo il motorino. Ero un povero del centro. La mia rivalsa era economica, non vengo dalle case popolari, ma abitavo in una casa da 90 metri quadri e mi sentivo inferiore quando andavo a casa del figlio di X che aveva la casa con la piscina a Capalbio”.

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Le molestie e la depressione

Ovviamente, le parole di Tony Effe sulla paghetta da “povero” hanno irritato gli utenti che si sono scagliati contro il rapper, accusandolo di non conoscere la realtà. Infine, il rapper ex “Dark Polo Gang” ha parlato di molestie sessuali e depressione. “Una cosa che ha m’ha dato un po’ fastidio è una che mi ha toccato il pisello mentre stavo a fare un live. Mi sono sentito stuprato e ho pensato cosa sarebbe successo se l’avesse fatto un uomo. Le ho dato una pizzetta sulla mano, non è bello, non è stato proprio bello”. Mentre sulla depressione: “Spesso ho momenti di depressione, non ho voglia di fare cose. Magari mi deve chiamare il mio manager per farle. Devo fare delle storie per il merch, ma sto nel letto tutto il giorno e non le faccio. Prima non sapevo cosa fosse l’ansia e la depressione: pensavo l’avessero solo le persone deboli”.

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