Sul risultato di 1-0 per l’Atalanta, durante la finale vittoriosa di Europa League a Dublino, Gasperini zittisce il tecnico avversario Xabi Alonso
Nel corso della storica finale di Europa League di Dublino, stravinta dall’Atalanta per 3-0 contro il Bayer Leverkusen, Giampiero Gasperini è stato protagonista di un gesto nei confronti del tecnico avversario Xabi Alonso che sta facendo il giro del web. E delle testate sportive mondiali. “Zitto! Stai zitto!” Intima Gasp in direzione della panchina dei tedeschi fregandosene dei protocolli e delle telecamere. E vivendo la partita della vita con una passione incontenibile.
Nei suoi occhi c’è la furia. C’è quella scintilla, quella combattività che diventerà via via un fuoco accecante. La sua squadra, nella storica serata di Dublino, dà una delle lezioni di calcio più incisive degli ultimi anni, in campo internazionale. Ammutolendo gli avversari. Una lezione che i tifosi di tutto il mondo hanno imparato a conoscere in questi anni con il gioco di Gasperini e che ieri sera hanno imparato a perfezione. Soprattutto i tedeschi, scesi in campo da favoriti. Con la fama di “imbattibili” e 51 vittorie consecutive.
Una lezione che fa tremare da subito il Bayer trovatosi sotto di due reti già a metà del primo tempo. Con Xabi Alonso che rimane incapace di trovare un’adeguata contromisura allo strapotere dei bergamaschi. E quando i tedeschi provano ad alzare la voce per protestare su un cartellino giallo o per un presunto calcio di rigore a loro favore per un intervento ruvido di Kolasinac (smentito poi dal Var), l’ira di Gasp viene fuori sotto forma di piena. Con un furore agonistico senza eguali.
Perché Gasp zittisce Xabi Alonso?
“Zitto! Sta zitto! Che caz*o parli! Zitto.” Dice Gasperini. Ma per quale motivo? La risposta possiamo trovarla al minuto 22. Quando Djimsiti commette fallo su Palacios e viene ammonito. Il risultato è di 1-0 per gli orobici. E Alonso scatta prendendosela con la panchina avversaria, probabilmente spinto dalla frustrazione del risultato. A questo punto Gasp se lo mangia con gli occhi. Da lì in poi è un turbinio di emozioni che coinvolge i due allenatori. Da una parte quello italiano che urla, gesticola, si dimena e scatta come se quei pochi metri di panchina fossero una trincea. Dall’altro lato il tecnico spagnolo impietrito e sorpreso da un gioco e da un risultato inarrivabile. A cui, purtroppo per lui, non può farci niente.
Nonostante la rabbia, l’agonismo e l’adrenalina in campo, al termine della partita il tecnico dell’Atalanta si rende protagonista anche di un gesto di grande fair-play nei confronti dell’avversario sconfitto. Quando quest’ultimo gli si avvicina per salutarlo e stringergli forte la mano, dimostrando grande signorilità, Gasp avrà per lui parole di rispetto e stima. “Non toglie niente, hai fatto qualcosa di straordinario.” Rendendo così il giusto onore agli sconfitti.