A giorni dall’intervista a “Belve” di Mara Maonchi, il botta e risposta tra la produttrice e Tiziano Ferro prosegue. Dalla Fagnani, infatti, la donna aveva dichiarato di considerare il cantante ingrato nei suoi confronti, generando tutta una serie di polemiche e la risposta stessa del diretto interessato. In queste ore, poi, Tiziano Ferro ha condiviso un articolo di giornale in cui Mara Maionchi viene accusata di avergli fatto nascondere la sua omosessualità. Infine, poco fa la produttrice ha replicato a tali accuse, dicendo la sua riguardo alla questione.

Le accuse contro la produttrice

Mara Maionchi dà dell’ingrato a Tiziano Ferro. Mara Maionchi è la discografica che lo ‘scoprì’ nel 2001 lanciando il primo disco del nostro, Rosso Relativo. Due le condizioni: dimagrire e non dire mai di essere gay”. Inizia così l’articolo di “MowMag” condiviso dallo stesso cantautore di Latina, che infine conclude: “Se oggi Tiziano Ferro non dovesse essere del tutto riconoscente a Mara Maionchi, dal lato umano e forse perfino da quello artistico, in fin dei conti avrebbe ragione. Dargli poi dell’ingrato ora, mentre il cantautore sta attraversando il dolore per il divorzio dal marito e ripete a più riprese da mesi di essere in crisi nera a livello musicale come anche personale è, da parte di Mara Maionchi, una belvata di cui c’è davvero poco d’andar fieri”.

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La replica di Mara Maionchi a Tiziano Ferro

Ultimo atto della querelle tra Mara Maionchi e Tiziano Ferro è, almeno per il momento, la replica della produttrice. La Maionchi, infatti, durante la conferenza stampa dell’Eurovision Song Contest 2024 ha tentato di distendere i toni. “Avrei voluto mantenere un rapporto con Tiziano Ferro. Abbiamo fatto tanta fatica insieme. Mi sarebbe piaciuto ogni tanto un “ciao, come va?” oppure “Buon Natale”. Forse non ci siamo capiti e mi dispiace. Ho raccontato la verità sulla riconoscenza, preferisco quella umana a quella economica. Secondo me, non era giusto che un ragazzo così giovane pesasse così tanto. Non è salutare. Penso di avergli dato dei consigli buoni in buona fede. Le canzoni sono quelle che contano e lui aveva buone canzoni. Stesso discorso sull’omosessualità. Lo spettacolo ha qualche esigenza, ma qualche. Per forza, non ha fatto nulla”.

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