Il rapporto tra Zucchero e il Festival di Sanremo non è mai stato particolarmente idilliaco. In 4 partecipazioni totali, il cantante è sempre rimasto confinato nelle parti basse della classifica. Celebre, tra l’altro la classifica dell’82, quando arrivò penultimo, con alle spalle solo un certo Vasco Rossi, con “Vado al massimo”. Tra l’altro, il cantautore, nonostante pessimi piazzamenti, vide spesso le proprie canzoni diventare poi dei veri e propri tormentoni, come nel caso di “Donne”, penultimo a Sanremo e fenomeno musicale nei mesi a venire. È comprensibile, dunque, che Zucchero abbia il dente avvelenato dei confronti della kermesse canora e non faccia nulla per nasconderlo.

Zucchero e la polemica sul Festival di Sanremo

Proprio in occasione di un’intervista che presenta il suo lungo tour “Overdose d’Amore Word Wide Tour”, Zucchero si è lasciato andare a commenti decisamente poco edificanti nei confronti del Festival di Sanremo. “A Sanremo sono io che ho sempre detto che non so se ci andrei. Quest’anno l’ho visto a pezzettini, ma veramente ha straccato i maroni! Se ci andrei? Ma a far cosa? È l’unico Paese al mondo dove c’è ancora la gara come i cavalli da soma, c’è ancora chi vince e chi perde su delle canzoni. Io lo trovo allucinante, ma piace al popolo. Siamo rimasti ai tempi degli antichi romani”.

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“Non suonerei per Putin, ma non andrei neanche da Netanyahu e Trump”

Infine, dopo aver sparato a zero sul Festival di Sanremo, Zucchero ha parlato anche delle guerre in atto nel mondo. “In Russia ci andavo volentieri a suonare. I russi, fin dal tempo del mio concerto al Cremlino nel 1990, erano un popolo molto attento, che ama l’arte e la cultura. Ho sempre avuto da loro delle reazioni molto buone per il mio lavoro. Non ci siamo mai più andati, e anche se fossi invitato ora non ci andrei. Ma lì si apre un discorso enorme, perché ora non andrei neanche da Netanyahu, e neanche da Trump. Il cerchio si restringe”.

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