I Gemelli Diversi hanno fatto la storia della musica anni ’90 e 2000. Coloro che hanno cantato tanti successi da Un attimo ancora a Mary. Quest’anno torneranno sul palco a Sanremo 2024 nella serata delle cover.

I Gemelli DiVersi sono un gruppo musicale nato a Milano nel 1998 e il loro genere musicale è sempre stato orientato al Rap e all’R’n’B. Infatti sono diventati popolari grazie alla versione rap di “Dammi solo un minuto” dei Pooh. Successivamente tra i loro maggiori successi, non si possono non nominare altri brani come Un attimo ancora, Corri e Mary. Quest’ultimo brano, ancora oggi, è una delle canzoni più ascoltate di sempre. Infatti, un paio di settimane fa, sono stati annunciati i duetti nella serata cover di Sanremo 2024 e il noto gruppo porterà sul palco, insieme a Mr. Rain la canzone Mary. Un brano particolarmente malinconico, ma con un ritornello che rimane nel tempo e nell’immaginario collettivo.

I Gemelli Diversi – Un attimo ancora: il testo

Il brano seguente lo scorso anno ha compiuto ben 25 anni:

Dammi solo un minuto, un soffio di fiato
Un attimo ancora

Fa male dirselo, ora che venti avversi soffiano
Sulla nostra fiaccola si spengono
Sogni in un cassetto, di un castello per noi diventato bettola
Come una favola non si modifica

Versa l’ultima lacrima
Prima che il vento porti via con sé l’ultima briciola del nostro amore
Dove non c’è più sole e l’aria è gelida
Resto solo alla mia tavola, pensandoti

Sento già i brividi, adesso abbracciami
Basta nascondersi dietro parole a volte inutili
Si è spento il fuoco che scaldava i nostri cuori e, credici
Ho il tuo profumo sulla mia pelle

Non vedo più nel cielo le due stelle che brillavano
Non vedo più i tuoi occhi che risplendono
Quando con i miei si incrociano segnan l’epilogo
Ricordi che dentro le tue lacrime nascondono l’ultimo fremito

Dammi solo un minuto, un soffio di fiato
Un attimo ancora
Stare insieme è finito, abbiamo capito
Ma a dirselo è dura

Voglio spiegarmi e adesso dammi
Solo un minuto per levarmi questo sapore amaro dal palato
Sapore di passato, di un amore sciupato
Di qualche cosa di perfetto che poi è cambiato

Non so di chi dei due può essere la colpa
Non mi importa, adesso ascolta, ciò che conta
È non bagnare con le lacrime una fiamma morta
Che si è già spenta, potremmo piangere domani senza che l’altro ci senta

E attenta, questo non vuol dire che sia solo tu a soffrire
Ma pensa che a star male adesso non possa servire
Per poterci riunire, non è che voglia fuggire
Ma preferisco non mentire, è tardi per capire

Perché ad un tratto è arrivato il maledetto freddo
Che col suo ghiaccio ha coperto ciò che abbiamo fatto e detto
E nel suo viaggio si è portato il nostro caldo
Con te vivevo un sogno, ma ora sono sveglio

Come mai i tuoi occhi ora stanno piangendo? (Versa l’ultima lacrima)
(Prima che il vento porti via con sé l’ultima briciola)
Dimmi che era un sogno e ci stiamo svegliando
(Con te vivevo un sogno, ma ora sono sveglio)

Dammi solo un minuto, un soffio di fiato
Un attimo ancora
Stare insieme è finito, abbiamo capito
Ma a dirselo è dura

Dammi solo un minuto, un soffio di fiato
Un attimo ancora
Stare insieme è finito, abbiamo capito
Ma a dirselo è dura

Dammi solo un minuto, un soffio di fiato
Un attimo ancora

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Mary – testo

Il brano Mary, invece, ha compiuto ben vent’anni lo scorso anno:

Mary è andata via
L’hanno vista piangere
Correva nel buio di una ferrovia
Notti di sirene in quella periferia
Si dice che di noi tutti ha un po’ nostalgia
Ma lei se ne è andata, Mary

Si sente sola, Mary, ora ha paura, Mary
L’ho vista piangere e poi chiedere una risposta al cielo, Mary
Ora il suo sguardo non mente
Ha gli occhi di chi nasconde alla gente
Gli abusi osceni del padre
Ma non vuol parlarne, Mary, e cela i suoi dolori
In ogni foglio del diario che ora ha tra le mani
Guardando vecchie foto chiede aiuto ad una preghiera
Sui polsi i segni di quegli anni chiusa in una galera
La madre che sa tutto e resta zitta
Ora il suo volto porta i segni di una nuova sconfitta e l’ho vista
Girar per la città senza una meta
Dentro lo zaino i ricordi che le han sporcato la vita, tradita
Da chi l’ha messa al mondo, in un secondo, sul suo corpo
I segni di un padre che per Mary adesso è morto
È stanca, Mary, non ha più lacrime ed ora
Chiede al destino un sorriso chiuso in un sogno la sera, ma

Dicono che Mary se n’è andata via
L’hanno vista piangere
Correva nel buio di una ferrovia
Sanno che scappava
Notti di sirene in quella periferia
Non bastava correre
Si dice che di noi tutti ha un po’ nostalgia
Ma lei se n’è andata

Mary che cammina su sentieri più scuri
Sta cercando sorrisi sinceri
Oltre i muri di questa città
No, Mary camminando su sentieri più scuri
Sul diario segreto scrivevi
“Quella bestia non è il mio papà”

Ora ripenso a quando mi parlavi in lacrime
Dicevi, “Questa vita non la cambio, ma
Ci sto provando, sto pregando, ma sembra inutile”
E abbracciandomi dicesti, “Tornerò”

Ehi, guarda c’è Mary è tornata in stazione
Sai, stringe la mano a due persone
Il suo bel viso ha cambiato espressione
Senza più gocce di dolore, ora la bacia al sole
Bacia il suo uomo e la bimba nata dal suo vero amore
Con quel suo sorriso che dà senso a tutto il resto
Protetto da un mondo sporco che ha scoperto troppo presto
Ha un’anima ferita, un’innocenza rubata
Sa che è la vita non è una fiaba
Ma ora Mary è tornata una fata
Cammina lenta, ma sembra che sia contenta, attenta
Una sfida eterna aspetta, ma non la spaventa
Era altrove, suo padre ha smesso di vivere
Mary fissa la sua lapide, versare lacrime impossibile

Si chiedono, “Ma è Mary quella in fondo alla via?”
È riuscita a crescere
Tornata con il giorno in quella ferrovia
Fresca di rugiada
Parla di sé Mary, senza nostalgia
Stanca ormai di piangere
Lei sa quanto dura questa vita sia
Ma lei l’ha cambiata

Mary, camminando su sentieri più scuri
Hai trovato sorrisi sinceri
Oltre i muri di questa città
Oh, Mary
Camminavi sentieri più scuri
E sul diario segreto scrivevi
“Quella bestia non è il mio papà”

Guarda Mary
Camminava sentieri più scuri
E ha trovato sorrisi sinceri
Oltre i muri di questa città
Mary, camminava su sentieri più scuri
Sul diario segreto scriveva
“Quella bestia non è il mio papà”

Mary, camminando sentieri più scuri
E ha trovato sorrisi sinceri
Oltre i muri di questa città
Oh, Mary
Camminava su sentieri più scuri
Sul diario segreto scriveva
“Quella bestia non è il mio papà”

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