In una lunga intervista Ornella Vanoni parla dei suoi grandi amori come Strehler e Paoli ironizza sulle droghe leggere e su quanto fuma prima di dormire

È una Ornella Vanoni senza freni quella che in una piacevole intervista parla della sua lunga carriera, dai suoi amori storici quali Giorgio Strelher e Gino Paoli, fino a ironizzare sulle droghe leggere e su quante canne fuma prima di addormentarsi ogni sera. Protagonista del podcast di Gianluca Gazzoli, la cantante 89enne ci regala una serie di toccanti ricordi ma anche delle considerazioni su temi duri e attualissimi. Come ad esempio, dopo il caso di Giulia Cecchettin, di educazione sentimentale.

“Mi piacerebbe che siano gli uomini a raccogliere fondi per le donne. Più uomini parlano di questo, più sarebbe utile.”

Nel corso del podcast c’è tempo anche per raccontare della depressione. “Ho avuto più di una depressione, mi sono curata e continuo a curarmi. C’è chi si ammazza, chi sopravvive. Io non ho mai pensato ad ammazzarmi. Ho sempre voluto vivere”. Poi ironizza sulle droghe leggere. “Uso il fumo come medicina, non lo uso durante il giorno. Io, prima di dormire, devo fumare una canna o due, altrimenti non mi si spegne il cervello. Da cinquant’anni vado avanti così, sennò non dormo. Avevo detto che mi sarebbe servita una badante che rolla, non ti dico i ragazzi: ‘Signora, non ho lavoro, ma rollo da Dio!”

Dunque è il turno delle sue storie d’amore. Fatte di gioie e dolori. “C’è stato un momento in cui mi sono detta che dovevo finire di frequentare gli artisti. Ma è andata male lo stesso, perché non mi stavano dietro. Oggi siamo io, il mio cane e la mia assistente e stiamo bene così. L’ultima storia importante è finita a causa mia, ma sapevo che non sarebbe durata. Ma è l’uomo che mi ha ferito di più e da quel momento sono sempre stata da sola. Avevo 63 anni.”

Giorgio Strelher

Infine un accenno alle sua storia più importanti, dal vero amore con Strelher alla sofferenza con Gino Paoli. “Giorgio Strelher si era follemente innamorato di questa ragazza, che era bella, ma era una carcassa ignorante. Lui, che era un genio, mi ha costruita. Io assimilavo tutto. È stata una lezione molto più importante che quella fatta con lui, durante i corsi.”

“Una sera mi dichiarò il suo amore e in una notte è entrato dentro di me come una folgore, qualcosa che ha scardinato certi principi e io sono cambiata, sono diventata un’altra persona. Avevo 21 anni, era il mio maestro ed era bello. Siamo stati quattro anni insieme. Lo lasciai io e lui non la prese per niente bene. Io non potevo fare più quella vita. Lui aveva un vizio che non mi andava più, altrimenti non l’avrei mai lasciato perché è stato sicuramente l’uomo che mi ha amato di più.”

Gino Paoli

Con Gino Paoli piangevo sempre. Non esistevano i telefonini, non ci sentivamo perché lui era sposato. Ci si sentiva entrambi con dei sacchi di gettoni ai telefoni pubblici ed era un inferno: “Gino, ma quando ti posso vedere?”, dicevo io. Piangevo ed ero disperata. Con Gino Paoli è finita perché lui aveva un successo pazzesco a La Bussola, che era un locale top. Sua moglie venne a fare un piagnisteo, ti prego lascialo!, mi diceva. Io sentivo già odore di un’altra, che sarebbe arrivata col successo. Ho sofferto molto per Gino, però adesso c’è una grande amicizia.”

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