L’affronto di Gerry Scotti, che rivendica le origini italiane del suo format: l’intervento contro il programma Rai, alla vigilia dell’esordio (fronteggerà il ‘colosso’ Mediaset di ‘Ciao Darwin’)

Si punzecchiano, com’è tipico quando si è rivali: Gerry Scotti, a Mediaset, contro Antonella Clerici, in Rai. Tema della diatriba i loro rispettivi programmi, che sembrano avere molto in comune. L'”Io Canto Generation” di Scotti contro il “The Voice Kids” della Clerici. Si discute sulla somiglianza tra le due trasmissioni, e il conduttore Mediaset ha voluto precisare, con una vena polemica, le origini italiane del format, che già dal nome rivendicherebbe le sue origini italiane.

Si tratta infatti di un “programma tutto italiano, fatto in Italia, con maestranze italiane”. Una puntualizzazione che sembra nettamente indirizzata a The Voice Kids, il programma Rai condotto da Antonella e in arrivo domani. Un modo anche per ricordare che quello Rai è in realtà lo spin-off di The Voice Italy, format a sua volta ispirato da un programa olandese ideato da John De Mol.

La risposta di Antonella Clerici

Non si è fatta attendere la pronta replica della collega Rai, che dagli studi dell’emittente di via Mecenate, Milano, ha scelto di fare rumore a poche ore dal rientro in tv: “Sono contenta, come sempre, di fare da apripista a questo genere di trasmissioni – ha detto -, e mi capita ogni volta. Inizio coi bambini e qualcuno mi viene dietro immediatamente. Mi tallona, mi attenziona molto, direi”.

Ce l’ha con Gerry Scotti? Nì, perché il messaggio è in realtà indirizzato a tutta l’emittente rivale, che sembrerebbe proporre format piuttosto competitivi quando ci sarebbe lei dall’altro lato della tv. “Mi piace che la concorrenza mi controprogrammi moltissimo – precisa -. Cioè non solo mi attenziona prima, ma mi controprogramma nello stesso giorno con uno dei prodotti più forti che ha e che, come sapete, è il mio amico Paolo Bonolis”.

Riferimento lapalissiano al format di Ciao Darwin, che sta tornando domani sera per la sua ultima edizione, attesissima già solo per quel discorso d’addio di Paolo Bonolis, che aveva suscitato molta curiosità attorno al programma. “Non vi nascondo che da una parte, onestamente, questo mi fa un po’ incavolare – ha proseguito la conduttrice -. Però, allo stesso tempo, mi fa piacere perché vuol dire che siamo bravi e facciamo un buon lavoro”. Continuando a ragionare con i cronisti, Antonella prosegue: “Ci tengono, perché vincere contro il nulla è molto facile, però provare a lottare controprogrammati come siamo noi dà una certa soddisfazione”.

Esce fuori la versione ‘guerriera’ di Antonella Clerici: “In qualunque modo vada a finire – concludendo in merito -, noi ce la mettiamo tutta”. Guai a soffermarsi al solo sorriso smagliante della conduttrice, perché lei è una lottatrice: “Questo è un po’ il leit-motiv della mia vita – puntualizza -, e anche la cosa che mi caratterizza di più. Quindi io non mi tiro mai indietro, in nessuna sfida, anche se forse dovrei farlo. Nel caso, sono sempre un’aziendalista e mi incastrano sempre. Ma io mi ritrovo sempre qua”.

Le differenze tra i due programmi secondo Antonella

Quando le è stata posta una domanda provocatoria, che alludeva all’ipotetico scontro in prima serata tra i due format simili, quindi tra “Io Canto Generation” e “The Voice Kids”, Antonella, come sempre, non si è tirata indietro: “Perché no?! Non c’è nessun problema per me, io non ho problemi. Gli scontri ci sono sempre e quindi va bene, insomma. Io non mi tirerei indietro mai. Anzi qualche volta andrebbe anche bene”.

Tuttavia, e qui si dovrebbe arrestare sul nascere la polemica, rispondendo anche a Gerry, ci tiene a puntualizzare le differenze tra i format: “Però dico che siamo totalmente due cose diverse, secondo me. Ieri non ho visto la puntata, ma credo che il nostro format sia diverso internazionale, con le blind… Insomma è diverso, in comune ci sono solo i bambini che cantano”. Scotti lascerà l’ultima parola alla Clerici?

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