Sono passati due anni quasi esatti dalla sua scomparsa, ma oggi è il giorno in cui si celebra l’anniversario di nascita: il racconto inedito di una Raffaella Carrà silenziosamente vicina ai poveri
Lo sapevate voi che Raffaella Carrà, con la sua incredibile e silenziosa generosità, faceva del bene e aiutava alla mensa dei poveri? Non crediamo, anche perché lo sapevano in pochissimi. A dipingerla così è stato il codirettore di Famiglia Cristiana, Luciano Regolo: “C’era un altro amore che Raffaella coltivava in silenzio: poveri e dimenticati, verso i quali non si limitava agli aiuti in denaro”.
Non era solo mera beneficienza: “Andava, nel più totale anonimato, a servire alle mense per gli indigenti, voleva conoscerne le storie, guardarli negli occhi, donare sorrisi e speranze. Nessuno, mentre era in vita, lo ha mai saputo”. Non è un caso che questo ritratto inedito spunti fuori a poche ore dalla celebrazione dell’80esimo anno dalla nascita della bella conduttrice, cantante e attrice.
Oggi è 18 giugno del 2023, lei è scomparsa il 5 luglio del 2021 per via di complicanze della sua malattia: il tumore ai polmoni. Ma sembra ieri. Anzi, sembra non sia mai successo: non è facile tenere a mente che la bellissima conduttrice non sia più tra noi. Eppure è così. Raffaella ci ha lasciati due estati fa. La Carrà aveva una grande fede ed era particolarmente devota alla figura di Padre Pio. Lei ebbe l’onore ed il piacere di condurre la trasmissione a lui dedicata nel giorno che venne proclamato santo dall’allora papa Giovanni Paolo II, nel 2002. Il direttore di Tele Radio Padre Pio, Fra Stefano Campanella, ha detto che da quel giorno “ha continuato a frequentare la citta garganica”.
“Quel suo ultimo desiderio”
Lo ha fatto “da semplice pellegrina”. Poche ore prima di esalare l’ultimo respiro, quando non aveva “neppure la forza di alzarsi dal letto”, chiese a Sergio Japino di contattare Campanella affinché la raggiungesse in casa per “celebrare la Messa”. Non riuscì a fare in tempo, “l’evoluzione del tumore polmonare fu più veloce”, ha ricordato. Espresse un ultimo desiderio prima di andarsene: “Portate le mie ceneri a San Giovanni Rotondo”. Desiderio esaudito. Ancora auguri alla Carrà, che ci manca come l’ossigeno.
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