Cantautore, attore, showman, regista, sceneggiatore e autore televisivo, Adriano Celentano, “Il Molleggiato” com’è stato soprannominato per il suo caratteristico modo di ballare, è considerato uno dei più importanti esponenti della musica leggera. Ha venduto circa 200 milioni di dischi in tutto il mondo e rappresenta il cantante tricolore con più dischi venduti in assoluto. Gli viene riconosciuto il merito di aver “svecchiato” la canzone italiana.
“Mi aspetto di saltellare ancora un po’ – si legge da un estratto del suo libro ‘Complice la musica‘ – Ma sono circa vent’anni che dico di essere nella fase discendente e penso all’altra vita. Da questa vita non mi aspetto altro, per l’altra ho dei progetti“.
Si chiama Adriano in ricordo della terza sorella, Adriana, morta di leucemia a 9 anni. Era il 1934. Adriano lasciò la scuola prematuramente, completando solo le elementari, per addentrarsi nel mondo del lavoro. Prima fece l’orologiaio in un locale in via Correnti, poi si appassionò alla chitarra a 15 anni. “Mi sono pentito di non aver studiato quando potevo – dice nel suo libro – Adesso mi piace studiare, una volta no. Magari adesso sarei un uomo diverso… con la cravatta. Mai mi sarei sognato di cantare, pensavo di fare l’orologiaio tutta la vita“. Gli zii erano soliti suonare il mandolino sui marciapiedi di via Gluck. “Sono figlio di emigranti, poveri, onesti e allegri“.
Rivoluzionario, travolgente ed eternamente controcorrente. Adriano ha fatto spesso discutere per le sue esternazioni, arrivando a toccare molti temi, compresi quelli politici. “Sì, è vero che diffido della classe politica perché ha creato impunemente i disastri che stanno affondando la vita delle persone – diceva già 10 anni fa – Negandogli la dignità di un lavoro, il diritto allo studio uguale per tutti, il diritto di curarsi tutti nello stesso modo. Forse i politici dovrebbero essere affiancati da filosofi e poeti per sperare di recuperare la cultura dell’onestà e della sapienza. Per tentare di ricostruire un mondo serio, illuminato“.
“Ne hanno dette di ogni su di me…”
“Su di me si è scritto di tutto – disse nel 2012 – Ad esempio non è vero che ‘esco di rado e parlo ancora meno’. Quando c’è da parlare lo faccio“. Vuole essere capito: “Il mio misero pensiero io voglio che si comprenda. Parlo in modo semplice, è vero, comprensibile e a volte questo può spaventare. Non c’è nulla di più pericoloso che farsi capire”. Può stare simpatico o antipatico, ma ha un grande dono di saper toccare le corde giuste quando si tratta di sentimenti.
D’altronde, come canta lui, “L’emozione non ha voce“: “Dobbiamo essere consapevoli del fatto che non esiste la felicità. Non so, se uno vive ad esempio centocinquant’anni, io penso che le dosi di felicità vissute saranno il 10%, quando va bene. Se uno è consapevole di questo, allora ti devo dire che non mi manca niente. Si sa che ogni cosa, ogni felicità, ogni godimento che puoi ottenere è sempre preceduto da un lavoro, da una costanza che bisogna avere: se non la produci, la felicità non ti viene a cercare“.
Fino al 1979 ha fatto registrare il pienone ai suoi concerti negli stadi italiani ed europei. Arrivò a toccare quota 80mila spettatori nel 1973. Interruppe poi questo percorso per riprenderlo nell’altrettanto fortunata tournée europea del 1994. Tra i record al cinema si sottolinea il film “Il bisbetico domato“, che fu il primo a superare il tetto dei 25 miliardi di lire di incasso. L’attore e cantante ha fatto registrare anche grandi picchi d’ascolto nei varietà condotti come “Francamente me ne infischio“, interessando oltretutto i media italiani. Arrivò a toccare uno share molto prossimo al 50%.
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Adriano Celentano: vita privata, età, moglie, figli, separazione, Ornella Muti
Adriano è nato il 6 gennaio del 1938 e ha dunque 84 anni. Nel 1958 si legò sentimentalmente a Milena Cantù che lavorava in una profumeria di Milano frequentata proprio da Adriano. Nel 1963 conobbe Claudia Mori sul set di “Uno strano tipo“. Sposò la nuova amata in gran segreto, smarcando i paparazzi e i fotografi nella chiesa di San Francesco a Grosseto. “C’erano 10 invitati“. Solo successivamente lasciò Milena che nel frattempo era ignara della doppia relazione di Adriano. Dal matrimonio con Claudia sono nati Rosita, Giacomo e Rosalinda. Inoltre Celentano è lo zio biologico di Gino Santercole e di Alessandra Celentano, figlia del fratello Alessandro. Negli anni Ottanta la coppia attraversò un periodo di crisi per via del flirt che scattò tra Adriano e Ornella Muti sul set de “Il bisbetico domato“. Otto anni fa Ornella ha confermato la relazione al “Fatto Quotidiano“.
La separazione tra Claudia e Adriano terminò nel 1985 quando quest’ultimo invitò la moglie a far parte del cast di “Joan Lui“. Durante la crisi, Claudia non ha mai preso in considerazione il divorzio, così come ha rivelato lei stessa. “Quando ho incontrato Adriano Celentano non era nessuno – disse una volta Claudia Mori – ho sposato uno sconosciuto. E da lui e con lui ho avuto tutto quello che si può avere in 50 anni, compresi momenti di grande infelicità. Ho avuto amore, rispetto, passione fisica che col tempo è diventata desiderio di stare comunque accanto a lui“. La coppia non fa mistero dell’amore reciproco. Claudia disse: “La sera quando vado a letto recito la mia preghierina e, la prima cosa che dico, è che, se dovesse mancare uno dei due tra me ed Adriano, spero di essere io, perché non sopporterei il contrario“
L’amore con Claudia Mori
Adriano le corrisponde l’amore e non è una novità. Nel 2008, sul red carpet della Mostra del Cinema, il Molleggiato e Claudia sono apparsi felici e come sempre innamoratissimi. Adriano l’ha baciata davanti a tutti più volte, come accade un po’ insolitamente per la coppia, sempre molto attenta alla privacy.
“Il mio ricordo più bello? Quando ho conosciuto Claudia – ha detto una volta l’attore e cantante – Ci siamo sposati segretamente a Grosseto, scappando dai giornalisti, alle tre di notte. La cerimonia è stata celebrata da Padre Ugolino, un mio amico frate. I giornalisti, in realtà, avevano scoperto che ci saremmo sposati, ma non sono riusciti a trovarci. In chiesa eravamo una decina. Poi siamo andati via in Jaguar dal retro dell’albergo. È stato uno dei momenti più belli, un momento d’amore. Uno dei tanti. Lei a volte ha delle ‘alzate’ improvvise. Però c’è un pregio. Finita quell’alzata che non dura tanto, dura poco, dopo è come se non fosse successo niente. Ride, scherza. Cosa faccio quando alza la voce? L’ascolto e la guardo perché è bella anche quando alza la voce”
La carriera di Adriano Celentano
Apprezzatissimo anche nelle vesti di attore, è la musica però a dargli il successo come con “24mila baci“, del 1961, sebbene fosse attivo nel mondo dello spettacolo dal 1956, o “Azzurro“, del 1968, “Prisencolinensinainciusol“, il singolo pubblicato nel 1972 di particolare successo in cui Adriano canta un grammelot incomprensibile, una sorta di inglese maccheronico. Ed ancora “Il ragazzo della via Gluck“, del 1966. Più recentemente lo ricordiamo con il brano “L’emozione non ha voce“, dell’album “Io non so parlar d’amore“, pubblicato nel 1999. Adriano ha preso parte al Festival di Sanremo per 5 volte, vincendo l’edizione del 1970 con “Chi non lavora non fa l’amore” insieme all’amata moglie Claudia Mori, sposata nel 1964.
Con questa canzone “il mio intento era di lanciare una provocazione proprio ai datori di lavoro, ai padroni, facendo un parallelo con gli operai che, trovandosi senza lavoro, perdevano anche la serenità e l’amore in seno alle proprie famiglie“, ha detto il cantante nel 2012. Inoltre: “Questa canzone fu strumentalizzata, tacciata di essere contro gli scioperi. Come potrei, io, con la mia storia familiare e personale, essere contro gli scioperi, l’unica arma democratica per far rispettare i diritti delle persone più deboli e per dar loro voce e visibilità“. Celentano ha ottenuto successo anche in Francia, in Unione Sovietica, in altre zone dell’Europa come la Grecia, la Germania e l’Austria, arrivando sino in Cina e oltreoceano in America, del Nord e del Sud.
Da attore ha recitato in 40 film e diretto 5 pellicole e ha condotto tantissimi spettacoli televisivi come “Fantastico” o i numerosi “one man show” come “Francamente me ne infischio“. È stato uno dei primi a comprendere i cambiamenti nel mondo della musica e del costume, introducendo un nuovo tipo di musica favorito dal rock and roll, proveniente dagli USA. “Ho cominciato con le imitazioni. Allora il rock’n’roll era una novità e se qualcuno lo cantava aveva successo anche se lo cantava male – raccontò Adriano Celentano in un’intervista del 1959 – Io imitavo Bill Haley per scherzare con gli amici, in una sala da ballo in viale Zara. Avevo l’impostazione, ma per il resto ero tutto squadrato. Ma intanto la voce si spargeva, che io cantavo il rock’n’roll…”.