Raimondo Vianello è considerato a tutti gli effetti uno dei padri fondatori della televisione italiana, riconosciuto come un’icona del “buon presentatore“. Ha avuto il coraggio di rimettersi in gioco a 60 anni passando dalla Rai a Fininvest. Si è fatto amare per la sua verve, la classe, l’eleganza, la pacatezza e poi quella comicità raffinata e tipicamente inglese, scandita da tempi comici pazzeschi. Sapeva far ridere dicendo cose normalissime, accompagnate dallo sguardo più simpatico del mondo.
Era una persona grata, si ricordava ogni gesto, dal più piccolo al più grande. Lo hanno raccontato in tv di recente a “Oggi è un altro giorno“, ospiti di Serena Bortone, l’ex tata di Casa Vianello, Giorgia Trasselli, il regista Pierfilippo Siena e Barbara Snellenburg, che interpretava la vicina Kate. Proprio quest’ultima ha fatto presente come Raimondo si premurasse di ringraziarla per una semplice cartolina di vacanza che gli aveva inviato tempo addietro, anche dopo averlo rivisto a distanza di settimane. Giorgia non è riuscita a trattenere le lacrime, dando l’impressione di avere dentro di sé tanto di “vissuto” in quel set da raccontare, ma le frasi si strozzano in gola. Come se fosse una ferita ancora troppo recente quella della loro scomparsa.
Raimondo Vianello dava del “lei“, Sandra Mondaini dava del “tu“
Raimondo con Sandra ha formato la coppia per antonomasia. Erano archetipici dei modelli maschi e femminili. Lui, italiano elegante ma un po’ provolone, lei, la moglie un po’ annoiata. Raimondo usciva poco di casa. È stato descritto come un uomo distinto che dava del “lei” a tutti. Sandra era più confidenziale, dava del “tu” ed era “come una bambina“, si presentava in tuta ma con il tacco. Raimondo aveva sempre tutto il copione in testa, arrivava sul set con i fogli sotto il braccio, mentre Sandra era giocherellona e non ricordava nulla. Così il marito la invitava a sedersi e le spiegava tutto con calma.
Sapevano mettere tutti a loro agio, non c’era differenza tra il regista e la donna delle pulizie. Sandra si ammalò di tumore ai polmoni che battezzò “Philip Morris“. Fumava moltissimo e Raimondo glielo diceva: “Ma stai già rifumando?“. Quando la riprendeva sul set dopo poco si premurava di come stesse, era una persona di classe. La Mondaini si curò e superò la malattia.
La carriera: gli inizi di Raimondo Vianello
Raimondo ha iniziato la carriera sullo scoccare degli anni Cinquanta, prima da attore comico e sceneggiatore per poi passare alla conduzione di alcuni varietà piuttosto noti. In Rai lo si ricorda alla conduzione di “Un due tre” e “Tante scuse“; per le reti Fininvest ha condotto “Attenti a quei due“. In seguito Raimondo Vianello ha condotto quiz televisivi, “Zig Zag“, e programmi sportivi, “Pressing“.
I sodalizi artistici con Ugo Tognazzi e la moglie Sandra Mondaini sono stati i più significativi e di maggior successo. Con il primo girò diversi film negli anni Cinquanta mentre lo ricordiamo impegnato con la moglie Sandra dagli anni Sessanta, con la quale ha realizzato molti varietà, film e la celebre sitcom Casa Vianello, in onda dal 1988 al 2007.
Nato a Roma il 7 maggio del 1922, Raimondo era il quarto figlio di Guido. I tre fratelli maggiori erano Roberto, Lanfranco e Giorgio. Il papà proveniva da una famiglia veneta con tradizioni marinare, originaria di Pellestrina e di Virginia Margherita Maria dei marchesi Accoretti, di antica famiglia nobile maceratese. L’attore era anche il cugino di Alberto Vianello, poeta futurista veneto. Quest’ultimo era il papà di Edoardo, cantante.
Raimondo ha vissuto i primi cinque anni di vita a Pola e poi a Trieste, durante la seconda guerra mondiale, infine in Dalmazia. Il papà era ammiraglio della Regia Marina e si trasferiva spesso per motivi di servizio. Dopo il liceo ginnasio Torquato Tasso, a Roma, lo stesso di Vittorio Gassman che conobbe all’epoca, si laureò con modesti voti in giurisprudenza senza esercitare mai la professione forense. In seguito all’adesione alla Repubblica Sociale italiana in qualità di sottufficiale dei bersaglieri, venne detenuto dagli Alleati nel campo di Coltano insieme ad altri futuri personaggi dello spettacolo come Enrico Maria Salerno e Walter Chiari, il giornalista Enrico Ameri e il politico Mirko Tremaglia.
Dopo la guerra
Passato il periodo bellico Raimondo si dedicò allo sport. Diresse il Centro Nazionale Sportivo Fiamma e fu anche atleta insieme al fratello Roberto. Aveva una grande passione per lo sport, in particolar modo per il calcio che praticava discretamente tanto da essere contattato dal Palermo, militante in Serie B nel 1946. La squadra rosanero offrì 30mila lire al mese a Vianello che però rifiutò sebbene tornò a giocare decenni dopo in Terza Categoria nella SaMo. Si tratta della squadra di cui ne era diventato il Presidente e che riportava le iniziali della moglie Sandra nel nome.
Ebbe grande successo alla rivista Cantachiaro n°2 di Garinei e Giovannini. Dopo il teatro di rivista passò a ruoli da caratterista al cinema, insieme ad attori del calibro di Totò, Franco e Ciccio, Virna Lisi e l’amico Ugo Tognazzi. Si alternava con il teatro per cui lavorò con registi come Mario Mattoli, Renzo Tarabusi, Marcello Marchesi e Oreste Biancoli. Sul piccolo schermo lo ricordiamo con Ugo Tognazzi nel programma “Un due tre” e fu un grande successo.
Si trattava del primo format televisivo incentrato sulla satira che arrivava a toccare i presidenti della Repubblica e del Consiglio. La censura però portò alla chiusura del programma nel 1959. Nell’occasione Tognazzi e Vianello irrisero un incidente alla Scala, occultato dai mezzi di stampa principali. Vale a dire la caduta del Capo dello Stato Giovanni Gronchi mentre cercava di compiere un gesto galante verso una signora. Gronchi finì a terra accanto al presidente della Repubblica francese, De Gaulle. Il duo televisivo provò a replicare la scena trasformandola in gag.
L’allontanamento dalla Rai
Dopo l’allontanamento dalla Rai entrambi raccontarono la vicenda in altre trasmissioni. Tognazzi e Vianello insieme erano perfetti: da un lato vi era la comicità popolaresca di Ugo, dall’altra quella raffinata e “inglese” di Vianello. Quest’ultimo conobbe la soubrette Sandra Mondaini nel 1958. Era figlia del pittore Giacinto. I futuri sposi lavorarono a teatro con Sayonara Butterfly, parodia dell’opera di Puccini. Dopo aver lavorato insieme al cinema e ad una rivista, Raimondo e Sandra si sposarono il 28 maggio del 1962. Fu anche l’iniziò di un sodalizio artistico durato oltre cinquanta anni.
Raimondo Vianello venne ancora allontanato da Rai 2 quando propose “una cosa sul papa” in merito ad un numero. Spiegò l’accaduto nuovamente in altre trasmissioni alla presenza di Mike Bongiorno che lo incalzava a parlarne. Dopo aver partecipato in molte trasmissioni e aver lavorato nel varietà con la moglie, nel 1967 condusse “Il tappabuchi” con Sandra e Corrado. Nei titoli di testa il nome di Raimondo appariva sotto la voce di “aiuto presentatore” di Corrado.
Portò i battibecchi coniugali con Sandra in “Io e lei“, trasmissione radiofonica. Nel 1969 condusse “Canzonissima” con Johnny Dorelli, alla presenza fissa delle gemelle Kessler. Negli anni Settanta si dedicò alla sceneggiatura di alcuni film, prevalentemente di Steno. Nello stesso periodo partecipò con la moglie ad alcuni varietà di grande successo come “Sai che ti dico?“, insieme a Iva Zanicchi.
Zig Zag e Casa Vianello
Dopo aver preso parte ad alcune trasmissioni come “Tante scuse” e “Di nuovo tante scuse“, con ospiti fissi i Ricchi e Poveri, i coniugi lasciarono il piccolo schermo per dedicarsi al varietà radiofonico. Il programma “Più di così…” rimpiazzò lo storico Gran varietà: era uno show con ospiti, sketch e canzoni, il tutto alla presenza del pubblico in sala. Dopo la prima stagione passarono il testimone a Enrico Montesano. Nel 1977 Vianello e Mondaini tornarono in tv con “Noi…no!“, primo programma della coppia per la tv a colori.
A inizio anni Ottanta i coniugi presentarono con Delia Scala “Una rosa per la vita“, dalla Bussola di Marina di Pietrasanta in Versilia. Si trattava di una delle prime iniziative della tv destinate alla raccolta fondi per la ricerca sul cancro. Dopo altre conduzioni alla Rai la coppia passò a Fininvest nel 1982 con “Attenti a noi due“. Raimondo ha presentato anche il celebre quiz “Zig Zag” nelle stagioni dal 1983 al 1986. Dopo dieci anni dalla nascita della tv commerciale, i coniugi Vianello vennero chiamati a condurre il varietà “Buon compleanno Canale 5“.
Dal 1988 al 2007 fu la volta della celebre sit-com “Casa Vianello“, la più duratura della tv italiana. Si contano ben 16 stagioni in totale, con 338 episodi complessivi. Nel biennio 1996-1997 il set si spostò in campagna per una saga di cinque film per il piccolo schermo, intitolata “I misteri di Cascina Vianello“. Si trattava di un format in cui la coppia si cimentava ad investigare in merito a delitti o furti, mantenendo sempre il tratto umoristico. Dal 1991 al 1999 Raimondo Vianello condusse “Pressing“, trasmissione dedicata agli eventi sportivi. Nel 1994 dichiarò in questa trasmissione, spinto da Antonella Elia, che avrebbe votato per il proprio editore, date le imminenti elezioni e l’ingresso in politica del presidente Silvio Berlusconi.
Icona del buon presentatore
Vedi anche: Casa Vianello: i retroscena che nessuno conosce
Divenuto ormai un punto di riferimento delle trasmissioni televisive e un’icona del “buon presentatore“, venne richiamato dalla Rai per condurre il Festival di Sanremo nel 1998 insieme a Eva Herzigová e Veronica Pivetti. Conduzione che però generò critiche controverse: da un lato si apprezzava la personalità e la tipica verve ironica accompagnata dall’aplomb e dall’eleganza che contraddistinguevano Raimondo, dall’altra la conduzione veniva ritenuta piuttosto scollata dal contesto del Festival. Tuttavia in quell’anno venne celebrato con Corrado Mantoni e Mike Bongiorno quale pioniere della tv italiana nella serata “I tre tenori“, con Maurizio Costanzo ed Enrico Mentana alla conduzione.
Dagli inizi degli anni Duemila, sino ad oltre metà degli stessi, prese parte come ospite e opinionista di “Pressing Champions League“, in onda con appuntamenti infrasettimanali, trasmissione condotta da Massimo De Luca. Nel 2004 la coppia più amata della tv ha fatto l’ultimo lavoro per il piccolo schermo con “Sandra e Raimondo Supershow“, in cui i due artisti ripercorrevano la propria carriera. L’ultimo lavoro al cinema fu per il film “Crociera Vianello“. Tuttavia, con il suo solito modo ironico di dire le cose, Raimondo Vianello affermò di proporsi come “ospite un po’ dormiente” di trasmissioni sportive.
Nel 2008 venne consegnato alla coppia il Premio alla Creatività della Società Italiana degli Autori ed Editori, come segno di riconoscimento alla carriera. Avvenne durante la serata finale del Festival di Sanremo con Pippo Baudo alla conduzione.
Raimondo Vianello: causa della morte, a che età è morto, Pellestrina, funerale, eredità, tomba, la casa di Raimondo
Raimondo si spense il 15 aprile del 2010 a 87 anni. Il mitico Vianello ci ha lasciati all’ospedale San Raffaele di Milano dopo 11 giorni di blocco renale. L’attore viveva con un solo rene dal 1972. Sandra Mondaini morì cinque mesi dopo. Dopo la morte dell’attore furono molti gli omaggi dal mondo sportivo che riportava alla memoria la passione calcistica di Raimondo. In tal senso si mosse in particolar modo l’Inter, squadra per cui Vianello teneva. Lo omaggiarono particolarmente anche le squadre dell’Ancona e del Venezia, le città originarie dei genitori dell’artista. La camera ardente venne allestita negli studi di Cologno Monzese (studio 4 di Mediaset), gli stessi furono il set di Casa Vianello.
I funerali si celebrarono il 17 aprile del 2010 presso la chiesa di Dio Padre a Milano 2. Presenti moltissimi volti noti della tv e anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Raimondo venne sepolto nella tomba di famiglia al cimitero del Verano di Roma.
Il 2 novembre del 2010, dopo la morte anche di Sandra, i nomi dei coniugi più noti e apprezzati della tv italiana vennero iscritti al Famedio. Venne intitolato a Raimondo lo stadio del paese di Offagna, provincia di Ancona. Il 7 maggio di quest’anno il Comune di Venezia ha intitolato a Raimondo una calle della frazione di Portosecco dell’isola di Pellestrina, località natale del padre.
Dopo la morte
John Mark e Raimond, adottati da Sandra e Raimondo, figli dei domestici filippini, Edgar e Rosalie Magsino, hanno ereditato la fortuna della celebre coppia della tv, compresa la loro casa dove ancora oggi vivono. I due hanno rivelato di avvertire presenze in casa. Ne hanno parlato pubblicamente qualche anno fa. John Mark, uno dei nipoti di Raimondo e Sandra, ha raccontato che una ragazza che le stava facendo “un massaggio” gli aveva riferito di aver intravisto “due presenze” all’ingresso della porta della camera. “Una molto alta e calva e l’altra raffigurava una donna con i capelli biondi a caschetto“. La mitica casa di Sandra e Raimondo si trova a Segrate, un appartamento situato appena fuori Milano. Oggi vivono lì i figli dei Magsino, i domestici della celebre coppia della tv. L’ingente patrimonio di Vianello e della Mondaini è stato ereditato da Edgar e Rosalie.