Nuova medical drama diviso in 4 puntate. Quasi interamente girata in ospedale, in prima serata dall’8 Febbraio su Rai1, Lea – un nuovo giorno, con la regia di Isabella Leoni. Un cast di livello: Anna Valle, protagonista della fiction, Giorgio Pasotti, Eleonora Giovanardi, Mehmet Günsür, Daniela Morozzi, Marina Crialesi, Manuela Ventura e Primo Reggiani.

La trama ruota intorno a vicende sentimentali e tragedie personali, sottoposti continuamente a momenti difficili. Lea Castelli, interpretata da Anna Valle, dovrà affrontare momenti piuttosto duri. Ritorna al lavoro dopo un anno, a causa di una grave perdita. Il suo bambino all’ottavo mese e, per l’immenso dolore, lei e suo marito decidono di separarsi. Il suo ex marito, più tardi, sposerà Anna, la migliore amica di Lea con la quale romperà il rapporto. Nel corso delle puntate Lea troverà quella serenità che da tempo non aveva più, grazie al suo lavoro e all’incontro con una terza persona.

Tra i principali protagonisti di Lea, Un nuovo giorno c’è Manuela Ventura attrice poliedrica. Diplomata all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico, a Roma. Si districa tra cinema, tv e teatro e attualmente, è in tournée nazionale con lo spettacolo Baccanti. Molteplici sono stati i lavori ai quali ha preso parte tra cui: Il commissario Montalbano, Squadra Antimafia e Distretto di Polizia; Quo vado, Generazione 56K e Sulla stessa onda.

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Manuela Ventura, oltre in Lea – Un nuovo giorno ha già lavorato in un’altra serie di successo Questo nostro amore insieme ad Anna Valle, interpretando il ruolo di Teresa, ricevendo nel 2013, il Premio Ciak Sicilia. “Favilla è stata una bella novità per me, mi auguro lo sia anche per il pubblico, – ci dice Manuela – un personaggio tagliente, schietto, ironico, una donna che sembra sicura di sé ma forse nasconde alcune fragilità“.

È nel gruppo delle infermiere che conosceremo in questa nuova serie tv, in una alternanza di eventi e sentimenti, le storie dei piccoli pazienti, le vicissitudini amorose, i problemi in corsia.
È stato un bel lavoro di squadra, una prospettiva al femminile anche per dare risalto alle figure delle infermiere che, oggi più che mai, in questo pesante periodo di pandemia, sono divenute simbolo di generosità, responsabilità, sacrificio e cura”