“Ho capito che nella recitazione avrei trovato me stessa”
La bella e brava Marina Crialesi, bellezza mediterranea con carattere forte e deciso. Calabrese di nascita ma romana di adozione. Parte dalla sua amata città Lamezia Terme per andare a studiare recitazione a Roma, presso il Teatro Azione nel quale si diploma. In tenera età sognava di diventare un medico. In prima battuta decide di iscriversi all’Università di Scienze biologiche ma durante il suo percorso capisce che la sua strada è un’altra. Diventare un’attrice. Sfida tutto e tutti pur di coronare il suo più grande sogno. Un curriculum di tutto rispetto quello di Marina Crialesi. Ha preso parte a vari film e serie televisive. Debutta al cinema con il film Sospese – Il segreto del vecchio albero di Valerio Orsolini. Prende parte alla fiction I bastardi di pizzo falcone e ad una delle soap opera più amate dagli italiani: Un posto al sole. Nel ruolo di Beatrice. Nel 2019 prende parte al film Duisburg – Linea di sangue. Si è fatta notare senza grandi sforzi da tutto il pubblico ed è molto amata anche per la sua simpatia.
Quando hai iniziato a muovere i primi passi nel campo della recitazione?
Mi sono diplomata al Teatro Azione. A Roma.
Hai frequentato anche una Masterclass con Pupi Avati. Qual è un suo insegnamento che porti più nel cuore?
Si. La feci anni fa. Durata tre giorni. Una cosa piccolina. Ho frequentato in seguito anche la masterclass con Anna Strasberg. Rispetto ad altri, Pupi Avati ci spingeva alla naturalezza. Lì ho iniziato ad avere la consapevolezza che la recitazione vuol dire ridurre tutto ai minimi termini. Nei vari toni da utilizzare all’interpretazione stessa. Ricordo il momento nel quale ci faceva parlare anche a bassa voce per fare questo esercizio. Impari tanto anche guardando gli altri e seguendo le indicazioni date ai tuoi colleghi.
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Quando hai capito di voler intraprendere il lavoro di attrice?
Ero già grande. Avevo 19 anni. Prima di allora non avrei mai pensato ad una carriera cinematografica, televisiva e teatrale. Nonostante io sia sempre stata una grande appassionata di cinema. Mi è esplosa all’improvviso. Ho capito che avrei trovato me stessa attraverso la recitazione. Ho cercato di seguire questa mia vocazione, contro tutti e tutto. Volevo fare il medico. Avevo già fatto un anno di Università. Scienze biologiche. Ho scombussolato sia la mia vita e sia quella dei miei familiari. All’inizio non fu molto piacevole per loro!
A proposito di medicina. Il destino ha voluto che tu fossi una delle protagoniste nella nuova fiction targata Rai, Lea – un nuovo giorno.
Si, alla fine il camice non l’ho abbandonato! In un modo o nell’altro sono riuscita ad indossarlo!

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Che emozione hai provato, vestendo i panni di questo personaggio?
Mi ha riportato indietro negli anni. Quando da piccola il mio primo e unico sogno era quello di voler diventare un medico. Abbiamo lavorato con bambini anche piccolissimi. Come si evince dalla serie. E in quel momento, vagamente inizi a renderti conto di cosa puo’ voler dire stare a contatto con bambini sofferenti. Lì per fortuna stavano benissimo. Se ci si ferma a riflettere, secondo me, per fare questo mestiere bisogna essere tanto forti. Io non so se in un reparto di pediatria riuscirei ad avere tanto coraggio e forza. Soprattutto c’è un grande impegno estenuante da parte di tutto il personale sanitario.
Interpretando il tuo personaggio, ti ha dato modo di conoscere un altro aspetto di te stessa e superare altri limiti?
Mi ha dato la possibilità di interpretare un ruolo diverso. Questo personaggio che comunque è sempre alla ricerca dell’amore, ma lo fa con leggerezza. Sopra le righe. Pur avendo le proprie complessità e fragilità. Affronta la vita con una leggerezza che fino ad ora non mi era mai capitato di interpretare. E’ stata una grande sfida e opportunità.
La scena che porti più nel cuore della fiction o di tutti i film o serie a cui hai preso parte?
Non saprei. E’ stato un set talmente tanto bello. Siamo stati tutti tanto uniti non solo noi attori ma anche con la regista, Isabella Leoni e tutti i vari reparti della produzione. Si è creato un grande gruppo e una grande sintonia tra tutti noi. E’ stato difficile finire il set. L’ultimo giorno è stato drammatico. Isabella Leoni, inoltre ci ha dato anche molto spazio nell’interpretazione. Tante cose che si vedono nella fiction non erano nemmeno scritte! Sono frutto di noi attori e della nostra improvvisazione. Di quanto noi tutti abbiamo creduto in questo progetto. Della capacità della regista stessa di creare un ambiente favorevole. Ci ha permesso di avere la totale libertà di sperimentare. Andare oltre la sceneggiatura. Di tutti i set ai quali ho preso parte, mi porto dietro le varie emozioni e le persone. Che poi, alla fine ritrovi nella tua vita quotidiana!
In tutti i provini ed esperienze, hai ricevuto un NO rivelatosi poi essere costruttivo?
Si, tanti! In questo percorso le porte in faccia sono tantissime! Ci sono stati dei NO dolorosi ma alla fine con il tempo ho avuto più consapevolezza di me stessa.
Che consiglio daresti a chi vorrebbe intraprendere la carriera di attore\attrice?
Bisogna affrontarla con rispetto senza essere superficiali. Studiare tantissimo. E’ importante. Il talento laddove c’è, va alimentato. Va educato.
Progetti futuri di Marina Crialesi?
In questo momento sto facendo altri provini. Ho girato qualche altra puntata di Un posto al sole, contemporaneamente alla fiction, andata in onda a Novembre 2021. Cerco di guardare ciò che ho fatto per capire dove aggiustare il tiro.