Il papà di Marco Scaravelli, Cristian, è stato condannato a quattro mesi per omicidio colposo in merito all’incidente in minimoto del bimbo, morto nel 2016. Dopo sei anni dal tragico impatto in una pista di Viadana, in provincia di Mantova, del 10 luglio di quell’anno, l’uomo piange la perdita del primo figlio e si vede negare l’assoluzione richiesta dal proprio legale.
Il papà di Marco Scaravelli, il bimbo di 6 anni morto il 16 luglio 2016 dopo un incidente in minimoto a Viadana, in provincia di Mantova, è stato condannato a 4 mesi di carcere per omicidio colposo
La morte del piccolo sopraggiunse dopo sei giorni di coma all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il ragazzo era rimasto gravemente ferito in seguito alla terribile caduta in minimoto mentre rientrava al box dopo alcuni giri di prova. Il piccolo stava seguendo le lezioni di motocross per i piccini e il padre lo aveva accompagnato per fargli svolgere la seconda lezione in assoluto. Era il proprio regalo di compleanno nei confronti del piccino.
Bimbo di 6 anni muore dopo un incidente in minimoto. L’incidente avvenne per un errore dell’uomo che invece di spingere il mezzo tirò la cordicella provocando l’improvvisa e fatale accelerazione della due ruote. Il giovanissimo perse l’equilibrio e, insieme alla minimoto, finì sulla piantana in ferro del cancello dove batté la testa. Dopo la morte, i genitori acconsentirono all’espianto degli organi. L’uomo è stato condannato ora a 4 mesi di carcere, accusato di omicidio colposo. Si tratta del minimo della pena prevista dal codice penale.
Bimbo di 6 anni muore dopo l’incidente in minimoto: il racconto incriminato del papà della vittima. Di seguito le parole dell’uomo che hanno convinto i giudici a condannare il papà della vittima. “Ho tirato la cordina per riaccendere la moto. Quel giorno faceva un caldo bestiale e volevo evitare di spingerla fino al gazebo, che era a una quarantina di metri – aveva raccontato il papà del bimbo morto dopo l’incidente – Marco è saltato su e ha iniziato ad accelerare. La moto è partita, lui si è sbilanciato all’indietro, spaventato. E così è andato al massimo. Ha sfiorato un bambino, poi una transenna e poi dritto sulla piantana in ferro del cancello, dove ha battuto la testa”.