Il Mose entra in azione e salva la città di Venezia dall’acqua alta oltre 200 centimetri. È quanto accaduto questa notte intorno alle ore 2 e il sistema di dighe mobili è stato messo in azione in una situazione finora mai affrontata data la sua complessità.
Maltempo, il Mose salva la città di Venezia: come funziona
Dopo le alluvioni del 4 novembre 1966 e del 12 novembre del 2019, questo avrebbe potuto essere il terzo significativo evento, oltretutto il più complesso se si considerano i 194 centimetri raggiunti quasi cinquanta anni fa e i 187 di tre anni fa. Il maltempo persistente però suggerisce di non abbassare la guardia perché nelle prossime ore potrebbero avvenire ulteriori innalzamenti della marea.

Il Mose salva Venezia: i livelli raggiunti in giornata. Questa mattina, tra le ore 10.30 e le 10.40, il Mose ha toccato quota 204 centimetri alla bocca di porto di Malamocco. A causa delle spinte del vento di scirocco e da una bora con raffiche che raggiungo i 120 km/h, la misurazione è risultata differente alla bocca di Chioggia (191 centimetri) e a quella di Lido (187). Il Mose è entrato in azione quando il livello dell’acqua ha superato i 170 centimetri questa notte, toccando le massime questa mattina. Il Mose è composto da 78 paratoie mobili adagiate in fondo al mare. In caso di alta marea, le quattro barriere collocate alle bocche di porto della laguna di Venezia si alzano per affiancarsi l’una all’altra fino a chiudere completamente il passaggio dell’acqua.
Mose a Venezia: costo e realizzazione. Costata 6 miliardi di euro, l’opera è stata progettata a partire dagli anni Ottanta ed è stata realizzata nel 2003. Tuttavia non è stata ancora ultimata perché necessita dell’implemento di alcuni allestimenti.