Bianco, rosso e… Celentano con Sophia Loren. No, non si tratta di un gioco di parole ma di un film drammatico prodotto nel 1972 e diretto da Alberto Lattuada.

Solo a pronunciare le prime due parole, bianco, rosso e…,si pensa automaticamente al film capolavoro diretto e interpretato da Carlo Verdone e, per l’appunto, intitolato Bianco, rosso e Verdone. Tuttavia prima del lavoro realizzato dall’artista romano in Italia c’era stato, quasi dieci anni prima, un film dal titolo molto simile: Bianco, rosso e… La pellicola è stata prodotta dalla Compagnia Cinematografica Champions e distribuita nelle principali sale italiane dalla C.E.I.A.D.

La regia è stata affidata a Mario Alberto Lattuada, celebre regista scomparso del 2005 capace di proporre pellicole che si rifanno a diversi filoni come il neorealismo. Tra le pellicole più famose, impossibile non citare Anna con Vittorio Gassman, Raf Vallone e Silvana Mangano, Venga a prendere il caffè da noi che peraltro gli ha permesso di aggiudicarsi il Nastro d’argento, La tempesta premiato con il David di Donatello per la migliore regia e il Grolla d’oro lo ha ricevuto invece per il film Guendalina.

La trama del film “Bianco, rosso e…”, con Celentano e la Loren

Il film Bianco rosso e… vede la presenza nel cast di numerosi attori e personaggi televisivi di grande successo come Adriano Celentano, Sophia Loren, Fernando Rey, Enzo Cannavale e anche una giovanissima Alessandra Mussolini. Le musiche della colonna sonora sono di Fred Bongusto, mentre la scenografia è stata realizzata da Vincenzo del Prato. La storia è soprattutto incentrata sulla vita di Suor Germana interpretata da Sophia Loren, la quale, dopo aver vissuto tantissimi anni in Libia, decide di far ritorno in Italia per dare supporto in un importante ospedale della Lombardia. Lei è una donna dalla fede incrollabile e soprattutto una straordinaria infermiera capace di assecondare le esigenze dei malati e di farsi volere bene praticamente da tutti.

L’unico che sembra non apprezzare i suoi modi di fare e soprattutto quello che rappresenta è Annibale Pezzi, interpretato da Adriano Celentano, che è un convinto comunista. Un personaggio abbastanza poliedrico che, siccome non dispone di una casa dove poter stare, decide di occupare abusivamente un letto in piena corsia causando non pochi disagi. Tuttavia, con il passare del tempo, non solo le loro divergenze vengono appianate ma addirittura si innamorano perdutamente l’uno dell’altra.

Suor Germana però rimane fedele alla scelta fatta tanti anni fa e si troverà ad assistere alla dipartita drammatica del suo adorato. Infatti, durante una manifestazione sindacale, suo malgrado, Annibale si ritrova vittima degli scontri con la polizia e viene ferito gravemente. Lo trasportano d’urgenza in ospedale dove però muore tra le braccia della donna di cui era perdutamente innamorato. Una pellicola, dunque, simile nel titolo al lavoro di Carlo Verdone ma estremamente differente per quanto riguarda i contenuti e soprattutto il genere e che propone una collaborazione più unica che rara come quella tra Celentano e la Loren.

Continua a leggere su Chronist.it