Il 2 novembre del 1940, Gigi Proietti nasceva a Roma.

Il 2 novembre del 2020, Gigi Proietti moriva a Roma.

Il 5 novembre del 2020 si sono celebrati i funerali dell’attore in forma privata nella Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo. Tra gli altri, riportiamo le testuali strazianti ultime parole di Enrico Brignano al suo Maestro, salutato al Globe Theatre. Il teatro elisabettiano che Gigi Proietti ha creato e ha guidato per ben 17 anni, situato nel cuore di Villa Borghese e che ora porta il suo nome: “Gigi Proietti Globe Theatre“.

Le ultime parole di Brignano ai funerali del suo Maestro “Giggi” Proietti

Vedi anche: Marco Giallini: “Se non lo provi non lo puoi capire”. “Lei era tutto”: le strazianti parole dell’attore

“Maestro mio,
È arrivato il momento dei saluti.
Se fossi bravo come te avrei composto un sonetto,
una poesia, per dire quello che sei stato veramente,
e quello che sei stato adesso, per tutta questa gente
Ti avrei descritto senza alcun timore
Giggi grande attore
Regista e mattatore
Cesellatore arguto umile stratega
artigiano felice nella sua bottega
Col tuo saper giocare ad inventar la vita a trasformarla
Rendendola leggera
gioco dopo gioco
sera dopo sera
E questa leggerezza quanto mi è servita
Veder l’abisso e dire sì io mi ci butto
Prendere il niente e trasformarlo in tutto
Ma io non lo so fa non sò capace
E allora lo faccio in prosa a modo mio come mi viene meglio. Anche se è difficile trovare la forza per salutare te che mi hai aperto la porta dei sogni che sei stato il mio mentore per ecellenza. Che in tutti noi allievi hai ispirato desiderio di emulazione. Ma allo stesso tempo ci hai insegnato ad essere noi stessi.
Eri, sei un gigante con cui tutti noi ci siamo dovuti confrontare. Ma sei stato anche il nostro riparo ogni volta che ne abbiamo avuto bisogno.
La prima volta che ti vidi da vicino era un giorno d’aprile del 1988. Entrasti e con la giaccheta tenuta per un dito hai detto : “Ciaoo”. Voce imponente, volto autorevole, così alto, con una testa piena de capelli.
Mi sentii tremendamente intimidito poi pian piano mi sono abituato all’idea così cominciai a chiamarti come facevano tutti gli altri, Giggi con due g. E cominciai ad amarti senza remore. Senza infingimenti. Cercando di assorbire quello che potevo, ogni volta che ti ero vicino. Vederti sul palcoscenico è sempre tato un privilegio per tutti. E un dono per chi spera di fare questo mestiere.
Grazie Gigi, eri e sei pura luce. Ti sei lasciato dietro uno scintillio di cui resta un timido bagliore in tutti noi, un po’ per ciascuno. Così mi piace immaginarti sereno nel viaggio che hai intrapreso certo di aver fatto un buon lavoro, col tuo baule che hai portato tante volte in scena strapieno della nostra gratitudine.
Lo so da maestro stai pensando: “Daje Enrì strigni, stai sotto finale, non molla’ strigni strigni” Stringo, stringo.
Adesso non ci sei. Non ci sarai per molto, molto tempo non ci sarai… Lo vedi non ci riesco. Perdonami Gi’, me conosci anche tu, ma io non ci riesco a dire la parola più”.

Il video del discorso di Enrico Brignano ai funerali di Gigi Proietti