“Oggi una donna di volontà riesce a farsi strada. Ma deve dimostrare sempre molte più cose di un uomo“, firmato Edwige Fenech, attrice, produttrice e conduttrice. Nata in Tunisia, è stata presto naturalizzata italiana, diventando una delle più celebri dive del nostro Paese. La ricordiamo in particolar modo per le sue recitazioni nei gialli e nelle cosiddette commedie sexy all’italiana. Pellicole inizialmente mal accolte ma che col tempo hanno dato via a dei veri e propri generi cinematografici.
La sua prorompente bellezza è stato lo spunto per avviare la sua carriera versatile in cui ha dimostrato di essere all’altezza di ogni situazione. Dai differenti ruoli nei film che spaziavano da un filone narrativo all’altro, sino alla conduzione e alla produzione, televisiva e cinematografica. Edwige ha sempre detto di non essere a proprio agio nel mostrarsi senza veli e di averlo fatto sempre con molta difficoltà. Il ruolo di attrice ad un certo punto le è stato stretto come ha rivelato una volta a Dagospia.
“Ho recitato fino alla saturazione – disse Edwige tempo fa – Non ero soddisfatta di quel che facevo, la routine mi stava ammazzando e nonostante con fatica fossi arrivata nel tempo a dividere lo spazio con Tognazzi, Sordi, Steno, Festa Campanile e Risi, mi ritrovavo sempre nel ruolo della bella ragazza – quindi la saturazione del personaggio – Non mi facevano invecchiare interpretando altro, cominciavo ad annoiarmi e qualcosa si era rotto. Mi sentivo disonesta, con me stessa e con il pubblico”.
La carriera
Edwige Sfenek all’anagrafe, è nata ad Annaba (Tunisia), nell’allora Algeria francese, il 24 dicembre del 1948. Attrice, conduttrice televisiva, produttrice per la tv e anche per il grande schermo, francese naturalizzata italiana, il destino ce l’ha impacchettata e consegnata come regalo di Natale (nata alla vigilia) in tutto il suo splendore e talento. La conosciamo prevalentemente per i film legati al filone del giallo all’italiana e della commedia sexy tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta.
Figlia di padre maltese e madre di Acate, in provincia di Ragusa. Proprio di quest’ultimo luogo l’attrice ne è divenuta cittadina onoraria. Ha vissuto a Nizza insieme alla madre dopo che i genitori divorziarono. In terra francese ha frequentato il liceo e studiato danza e medicina.
Un giorno, passeggiando per le strade della città, appena diciottenne, venne notata e ingaggiata per un ruolo minore in “Toutes folles de lui” di Norbert Carbonnaux. Nel 1967 vinse il concorso di bellezza Lady France che si tiene nel mese di maggio durante il Festival di Cannes. La vittoria le diede l’accesso automatico a Lady Europe dove si classificò terza e fu l’occasione per farsi notare da un talent scout.
L’uomo le propose di girare da protagonista il film “Samoa, regina della giungla“, per la regia di Guido Malatesta. Con il regista girò anche “Il figlio di Aquila Nera” per poi volare in Germania. Fece ritorno nel Belpaese per tornare sul grande schermo in un paio di film con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. A cavallo tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta iniziò un lungo sodalizio con Sergio Martino, il regista che la fece diventare un’icona del giallo erotico. Tra i film di maggior successo merita una menzione “Lo strano vizio della signora Wardh“, del 1971.
Il successo di “Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda“
Nel 1972 Edwige si consacrò definitivamente con “Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda” di Mariano Laurenti, un cult del cinema trash. Idem con “Giovannona Coscialunga disonorata con onore“. Soprattutto la prima di queste due pellicole suscitò molte critiche dalle quali si scostò Walter Veltroni. Quest’ultimo in merito alla pellicola disse: “Eccezionale nella descrizione di un’atmosfera, tenero nella rappresentazione di un personaggio colto nella sua essenza“. Il film fu un successo al botteghino con ben 728 milioni di lire di guadagno a fronte di 90 milioni di budget investito. Da quel momento Edwige s’impadronì della scena su tutto il genere della commedia sexy all’italiana. E andò avanti così per ben dieci anni seguendo i vari filoni: scolastico, militare, ospedaliero e poliziottesco.
Edwige ha ampliato il suo raggio d’azione recitando anche in film thriller e horror negli anni Settanta, partecipando in altri generi come il film di guerra, “Il grande attacco” di Umberto Lenzi, e quello fantastico, “Dottor Jekyll e gentile signora” di Steno. Il corpo di Edwige Fenech venne premiato dai registi che lo esaltarono nelle sue forme procaci, accompagnate da una consistente carica seduttiva e provocante. L’attrice posò più volte nuda per la nota rivista Playboy in edizione italiana.
Meritevole di menzione il film “Asso” del 1981 del duo di registi Castellano e Pipolo. Edwige interpreta la bella Silvia, moglie di Asso, interpretato da Adriano Celentano. Partecipò a molte trasmissioni delle prime emittenti private e ad alcune di quelle nazionali negli anni Ottanta. La ricordiamo su Italia 1 nel 1983 in “Ric e Gian folies” e l’anno dopo in “Bene, bravi, bis“, con Franco e Ciccio, programma che vinse anche il Telegatto. Nel 1985 prese parte a “Risatissima” con Lino Banfi e Paolo Villaggio, il varietà di Canale 5, altro programma premiato con il Telegatto.
Edwige Fenech alla conduzione: Domenica In e il Festival di Sanremo 1991
Nello stesso anno arrivò il debutto a teatro con “D’amore si muore“, dramma di Giuseppe Patroni Griffi. Dalla seconda metà degli anni Ottanta Edwige debuttò alla conduzione di Sotto le stelle, su Rai1. Proseguì con la conduzione negli anni a venire con “Immagina“, “Carnevale“, “Palcoscenico Italia“, “Sulla cresta dell’onda” e “Un tesoro di capodanno“. Il tutto tra il 1986 e il 1989. Nella stagione 1989-90 si affermò in tv conducendo “Domenica In“.
L’anno seguente presentò il Festival di Sanremo (1991) con Andrea Occhipinti. Fece poi una lunga pausa per poi tornare a condurre nel 1997 con “Singoli“, su Rai1. All’inizio degli anni Novanta infatti si dedicò moltissimo alla produzione televisiva e cinematografica con la sua società Immagine e cinema. Lo fece con discreto successo. Produsse la miniserie tv, “Il coraggio di Anna“, del 1992. Proseguì, sempre per la tv, con “Delitti privati“, “Commesse” (che fu un successo di ascolti), “L’Attentatuni“, “Ferdinando e Carolina“, “Il fratello minore“, “A mia sorella“, “Fragile – A Ghost Story“.
Per il cinema produsse “Il fratello minore“, “A mia sorella!“. Tra gli altri lavori, si ricorda quello del 2004 de”Il mercante di Venezia” con Al Pacino e Jeremy Irons. Nel 2007 Quentin Tarantino la chiamò per fare un cameo in “Hostel: Part II“, il sequel del primo film “Hostel“, diretto da Eli Roth. In “Bastardi senza gloria” viene omaggiata attraverso il nome attribuito al personaggio interpretato da Mike Myers, “Ed Fenech“. Tarantino non ha mai nascosto di essere suo grande fan.
Di recente ha partecipato alla miniserie per la tv, “La figlia del capitano” (2012) sia in vesti di produttrice che di attrice, impersonando Caterina II di Russia. Stessa dinamica per “È arrivata la felicità“, la fiction targata Rai in cui è stata produttrice e attrice insieme a Claudio Santamaria e Claudia Pandolfi (2015-2018).
Edwige Fenech oggi nel 2022: età, vita privata, Luca Cordero di Montezemolo, figlio, Fabio Testi, patrimonio, dove vive
Edwige Fenech ha 71 anni, essendo è nata il 24 dicembre del 1948. È stata sentimentalmente legata con il regista e produttore Luciano Martino per undici anni. Dal 1995, per ben diciotto anni, è stata la compagna di Luca Cordero di Montezemolo. Quest’ultimo ha raccontato come non fosse stato facile in quel periodo subire le “feroci critiche” secondo le quali la Fenech avrebbe preso parte a molti show della tv poiché raccomandata da lui.
L’attrice ha un figlio, Edwin Fenech, nato nel 1971, sul cui padre si cela ancora oggi un velo di mistero. Edwige disse a Eva Express che era nato da una relazione con Fabio Testi e che, secondo quanto dichiarato dall’attrice al settimanale, spinse molto per avere un figlio da lei. Edwin è nato quando ormai il rapporto con l’attore stava culminando. In seguito la Fenech ha smentito ripetutamente la cosa, non rivelando mai la vera identità del papà di Edwin.
Edwige è molto legata a suo figlio, spesso è andata a trovarlo in Cina dove lui ha vissuto per motivi di lavoro. “Ho un figlio. È sposato e dico sempre che di figli ne ho due, perché considero sua moglie un’altra figlia – aveva spiegato l’attrice – Sono nonna di una bambina di tre anni, è la mia felicità“. Adesso suo figlio vive a New York, “fa il manager“, dove spesso Edwige fa tappa per andare a trovarlo. “Corro da un aereo all’altro. Essere nonne è bello, le donne non devono avere paura dell’età“.
Patrimonio, dove vive
Non è assolutamente semplice sapere a quanto ammonti il patrimonio dell’attrice. Tuttavia si dice che Edwige possa avere accumulato una cifra intorno ai 34 milioni di dollari tra tutti i lavori svolti in tv e al cinema sia in vesti di attrice che di produttrice, oltre che per i programmi condotti per il piccolo schermo.
Edwige adesso vive a Lisbona come ha confermato un anno e mezzo fa circa Lino Banfi. L’attore pugliese conosce bene la Fenech, “abbiamo fatto 11-12 film insieme“. Banfi ha spiegato a “Oggi è un altro giorno” che è spesso in contatto con Edwige anche se purtroppo “solo telefonicamente“.