La valanga generata dal caso “Balocco – Ferragni” sembra non riesce ad arrestarsi. Nonostante siano ormai passati mesi dall’esplosione dello scandalo, Chiara Ferragni continua a perdere pezzi. In questi giorni, infatti, anche Pigna ha annunciato l’interruzione dei rapporti professionali con l’imprenditrice digitale. Nelle ore successive, l’influencer ha anche replicato, considerando illegittima la decisione della cartiera. Non dello stesso avviso, invece, è il Codacons che attraverso un comunicato ha anche dichiarato che saranno pronti ad affiancare qualunque azienda voglia andare per vie legali nei confronti dell’influencer.

La nota di “Fenice”

Il Codacons, nello specifico fa riferimento alla nota che Chiara Ferragni, attraverso “Fenice” ha rilasciato nelle ore seguenti la notizia dell’interruzione dei rapporti professionali tra la cartiera e l’influencer. Chiara Infatti, aveva denunciato “l’illegittimità della decisione di Pigna (…), aggravata dalla scelta dell’azienda di comunicare al pubblico, prima ancora che a Fenice, la cessazione del rapporto di partnership; una scelta evidentemente strumentale e contraria al dovere di buona fede nell’esecuzione del contratto. In questo contesto, Fenice si riserva di agire nelle sedi più opportune a tutela dei propri interessi”.

Potrebbe interessarti anche: Ferragni non ha pagato il conto all’hotel? Codacons vuole le fatture

Il comunicato del Codacons relativo alla vicenda Pigna – Chiara Ferragni

Il Codacons, infine, ha commentato la nota dell’azienda di Chiara Ferragni. “La scelta di Pigna è perfettamente coerente con la funzione del contratto di sponsorizzazione, caratterizzato da un forte rapporto fiduciario tra le parti. Quanto accaduto nella vicenda del pandoro Balocco e relativa sanzione Antitrust costituisce inosservanza degli obblighi di buona fede, correttezza e diligenza secondo quanto disposto dagli artt. 1175 (‘comportamento secondo correttezza), 1176 (“diligenza nell’adempimento”) e 1375 del codice civile (“esecuzione di buona fede”). È doveroso dare atto della legittimità e della correttezza di Pigna che, come altre società, ha deciso di interrompere un accordo per violazione di impegni contrattuali e per dare vigore a valori etici altrimenti gravemente violati”.

Diversamente da quanto sostenuto dalla società Fenice, si tratta quindi di legittimo esercizio del diritto di recesso da parte dell’azienda Pigna che ha voluto isolare e separare la sua immagine da quella fortemente viziata da una pratica commerciale che è stata sanzionata anche per l’aver sfruttato la vulnerabilità di chi dona con il desiderio di aiutare bambini bisognosi”. Concludendo: “Il Codacons è pronto ad affiancare legalmente Pigna e tutte le altre aziende che hanno rapporti con Chiara Ferragni in qualsiasi temeraria azione legale l’influencer e le società a lei riconducibili dovessero intraprendere, e nelle eventuali azioni che le aziende volessero avviare per chiedere all’imprenditrice digitale il risarcimento dei danni economici e di immagine subiti a causa delle condotte illecite sanzionate dall’Antitrust e sotto inchiesta da parte della magistratura”.

Continua a leggere su Chronist.it