Un’insegnante di Oristano è stata sospesa dall’incarico per 20 giorni per aver fatto realizzare un rosario agli alunni: un’Ave Maria e un Padre Nostro che non sono andati giù a due mamme che hanno presentato un richiamo. La maestra: “Mi sembra un incubo”
In una scuola di San Vero Milis, in provincia di Oristano, un’insegnante è stata sospesa per 20 giorni per aver fatto recitare ai bambini un’Ave Maria e un Padre Nostro.
Marisa Francescangeli, maestra di una scuola primaria sarda, lo scorso 22 dicembre, aveva organizzato una sorta di esercitazione per i suoi alunni per celebrare il Natale. L’insegnante 58enne aveva fatto comporre un rosario ai suoi alunni, inanellando una serie di perline.
Tuttavia, questo lavoretto non è affatto piaciuto a due mamme, le quali si sono rivolte al preside: l’ufficio scolastico provinciale ha accolto le loro richieste. Pertanto, la maestra Marisa è stata sospesa per 20 giorni e ha subito una riduzione dello stipendio. Decisione che le ha fatto storcere il naso: così ha annunciato il ricorso.
“Non credo di aver commesso mancanze gravi. Mi pare di vivere un incubo. Farò ricorso.”
Ha dichiarato Marisa Francescangeli, intervistata da L’Unione Sarda.
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La maestra Marisa sospesa, le altre mamme: “Chiediamo che torni subito a lavoro”
L’insegnante ha spiegato dettagliatamente tutta la vicenda, affermando che in tutte le sue classi, gli alunni partecipano all’ora di religione con il consenso dei genitori.
“Quel giorno sostituivo un mio collega assente, ho realizzato con i ragazzini il rosario e poco prima di uscire, abbiamo detto il Pater e l’Ave”.
Ma due mamme non hanno gradito questo piccolo progetto, rivolgendosi direttamente al dirigente scolastico: Marisa ha dichiarato di essersi persino scusata, ma non è bastato. Infatti, il provvedimento di sospensione è avvenuto subito dopo essere rientrata dopo un periodo di malattia e, nonostante il ricorso al sindacato, la decisione non è stato revocata. Ora, l’insegnante sarda annuncia di agire per vie legali.
“Mi sono dovuta rivolgere a un avvocato, abbiamo chiesto l’accesso agli atti, ricorreremo in tribunale. Non mi accusano soltanto di aver realizzato il rosario e di aver fatto pregare i bambini, ma anche di averli terrorizzati per avere risposto alle loro domande sul fumo spiegando pericoli e danni per la salute”.
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Tuttavia, molte altre mamme hanno difeso la maestra, chiedendo immediatamente il suo reintegro a scuola.
“Non siamo d’accordo e non siamo state interpellate. È una punizione eccessiva, oltretutto ricevuta dopo un processo sommario”.
Intanto, preoccupa il silenzio da parte dell’istituto, rappresentato dal preside Alessandro Cortese, che si è giustificato dicendo che non può dire nulla a riguardo. Ma le altre mamme non ci stanno e alzano la voce:
“Avrebbe dovuto risolvere il caso evitando un provvedimento così duro e proporzionatoe avrebbe dovuto non sentire soltanto le mamme che protestavano ma tutti i genitori. È una storia assurda: nella scuola ci sono ben altre cose che non vanno bene…Chiediamo che l’insegnante ritorni subito al lavoro”.