Ludovica scrive la storia nel mondo dell’istruzione: si tratta della prima studentessa cieca ammessa alla Normale di Pisa. Ludovica Amato ha 19 anni ed è notizia fresca la sua ammissione alla Scuola Normale Superiore di Pisa, una tra le più prestigiose d’Italia. Si tratta di un risultato senza precedenti se si escludono i casi di ammissione di ricercatori e post-doc: infatti è il primo caso per quanto riguardi gli studenti universitari.

Ludovica Amato, la prima studentessa cieca ammessa alla Normale di Pisa: chi è la 19enne

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Ludovica Amato è amante del latino e del greco e in generale dello studio della letteratura antica. “Ho lavorato sodo fin dai primi anni del liceo classico Galilei di Pisa per raggiungere questo traguardo – ha raccontato la ragazza – Quando ho ricevuto la notizia dell’ammissione non ci potevo credere”.

Proprio ieri la giovane studentessa ha mosso i primi passi nella facoltà di Lettere della nota università pisana, dinanzi ai parenti commossi. Molti sono stati i messaggi di elogio e congratulazioni che Ludovica Amato sta ricevendo in queste ore. A congratularsi anche Eugenio Giani, il presidente della Regine: “Complimenti a Ludovica Amato – ha scritto sul proprio profilo Facebook il presidente della Toscana – prima studentessa non vedente ad accedere alla Scuola Superiore Normale di Pisa, esempio di forza e determinazione che supera ogni barriera”.

Ludovica, la prima studentessa cieca ammessa alla Normale di Pisa. Le prove d’ammissione sono avvenute in concomitanza con il 19° compleanno di Ludovica, festeggiato lo scorso sabato. Ludovica è la prova vivente di chi non molla “mai”. E il suo è un invito a non mollare, “anche quando la strada sembra segnata ognuno di noi può trovare dentro di sé la chiave del cambiamento per realizzare i propri desideri e aspirazioni”.

Ludovica è la prima studentessa cieca a raggiungere un simile traguardo e la giovane ha colto l’occasione per lanciare un altro appello di fondamentale rilevanza in merito alle barriere fisiche. “Mi appello al senso civico dei cittadini perché un marciapiede occupato da uno scooter o un monopattino elettrico abbandonato sul posto auto per disabili sono ostacoli per chi ogni giorno esce di casa e vorrebbe muoversi senza problemi”.

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