La maestra Marisa Francescangeli, sospesa per aver fatto recitare delle preghiere agli alunni in una scuola di Oristano, ha annunciato il ricorso. Ma sui suoi profili social compaiono post contro la comunità LGBTQ+
La maestra Marisa Francescangeli è stata sospesa per 20 giorni per aver fatto recitare ai suoi alunni l’Ave Maria e il Padre Nostro in una scuola di Oristano. Dopo aver fatto realizzare ai bambini un rosario con delle perline, la 58enne sarda ha anche subito una decurtazione dello stipendio, ma ha annunciato di presentare il ricorso. Tuttavia, sui suoi profili social sono comparsi una serie di post contro la comunità LGBT.
La 58enne ha parlato ai microfoni del Corriere della Sera.
“Farò ricorso. Questa è una vera ingiustizia, ma è un segno che mi ha dato Gesù. Mi sento messa in croce. Tutti gli alunni delle mie classi sono cattolici, non c’è nessun musulmano. Non pensavo di avere mancato di rispetto né ferito coscienze o sensibilità”.
Ha detto la maestra, dopo essersi anche scusata con il dirigente scolastico. Tuttavia, le sue scuse non sono bastate e dopo 3 mesi dall’accaduto, la scuola ha deciso di sospenderla, su segnalazione di due mamme. Marisa ha ringraziato le altre mamme, anche di alunni di altre classi, per averle mostrato solidarietà.
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Preghiere sì, gender no: il caso della maestra Marisa
“Sono fervente e devota alla Madonna, è lei che intercede. Ma conosco la separazione fra stato laico e religione e l’articolo 39 della Costituzione che garantisce le libertà individuali”.
Ha dichiarato la devota maestra al Corriere, che ora è in attesa che tutta la verità venga fuori.
Tuttavia, sui suoi social network, Marisa Francescangeli ha pubblicato numerosi post pubblicati contro l’ideologia gender. Ad esempio durante l’esibizione di Rosa Chemical al Festival di Sanremo, ha scritto un lungo post contro la propaganda sessuale, chiedendo al governo di intervenire.
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Ma non finisce qui. Infatti, la maestra ha attaccato anche il cartone animato Peppa Pig.
Sul suo account pubblicizzava una petizione per non “far andare in onda l’episodio LGBTQ+”.Nella descrizione della raccolta firme, ha scritto:
“La lobby LGBTQ+ ha preso di mira i nostri figli e sta facendo di tutto per inculcargli la sua agenda ideologica. Dopo il magico mondo della Disney, i programmi per bambini su Netflix, le Barbie transgender, l’edizione Lego arcobaleno, ora la lobby LGBT ha messo le mani su uno dei programmi più amati dai bambini in età prescolare”.
Una posizione piuttosto controversa per una donna che si professa cattolica, ma che non accetta la diversità.