Il comune di Cento, in provincia di Ferrara, ha deciso di punire in maniera esemplare il fenomeno del bullismo: un modo per dire stop ai bulli e, qualora si verificasse l’episodio, i genitori pagherebbero la multa per i propri figli.

Il nuovo regolamento di polizia urbana, che andrà in approvazione in Consiglio la prossima settimana, introduce l’articolo 7 bis, suddiviso in sei commi, che prevede la possibilità per l’amministrazione di sanzionare chi ha la patria potestà di bambini e adolescenti che bullizzano gli altri ragazzi.

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La manovra anti bullismo a Ferrara: la multa ai genitori, come funziona

Il sindaco di cento Emiliano Accorsi ha ammesso che il fenomeno del bullismo, purtroppo, “esiste sotto varie forme”. Pertanto, atteggiamenti che possono “costituire pregiudizio per la sicurezza urbana e nocumento per la civile convivenza”, dentro e fuori il contesto scolastico, verranno puniti attraverso una sanzione che dovrà essere pagata dai genitori dei bulli.
Infatti, i comportamenti intimidatori o violenti sono vietati “tutte le aree pubbliche, aperte al pubblico, all’interno degli istituti scolastici, delle loro pertinenze e sui veicoli del trasporto pubblico”.

Gli eventuali atti di bullismo dovranno essere ricostruiti, verificati e accertati attraverso le testimonianze di insegnanti, studenti o chiunque ne sia a conoscenza. Una volta confermati, scatta dunque una sanzione amministrativa che può variare dai 100 ai 300 euro, a seconda della gravità dell’episodio.

Alla base del provvedimento

Lo scopo della decisione presa dal comune di Cento nasce al fine di “sensibilizzare i genitori sul disagio che è alla base del fenomeno”. Per stessa ammissione del sindaco del comune emiliano, questo provvedimento non è assolutamente un modo per fare cassa, anzi, tutt’altro: lo scopo è piuttosto quello di “creare le condizioni per poter affrontare il fenomeno anche in collaborazione con le altre istituzioni coinvolte è già deputate a occuparsene, come forze dell’ordine e direzioni didattiche”.

Il provvedimento si inserisce in una serie di misure applicate in un quadro di progetti di inclusione sociale e di sostegno ai ragazzi che mostrano disagio. Tuttavia, se i giovani coinvolti iniziano però a seguire un percorso di recupero, è prevista l’applicazione del minimo edittale.

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