A sessant’anni passati, Giorgio Mastrota si gode la sua nuova vita lontano dalla confusione della città: “La amo, ci sono nato, ma non è a misura di bambino”

Ci aveva già raccontato della sua nuova vita lontano da Milano, dal caos della città, più a contatto con la natura, con la vera essenza della felicità: Giorgio Mastrota è tornato anche in televisione dallo scorso lunedì 11 marzo, con il suo “Benvenuti a Casa Mastrota”. Format televisivo culinario in onda su Food Network con focus sui meravigliosi piatti della tradizione valtellinese. Soprattutto, lente d’ingrandimento sul privato dell’ex volto del mondo dello spettacolo, tornato in auge con le sue ultime interviste. In Benvenuti in Casa Mastrota i protagonisti sono tutti i componenti della famiglia di Giorgio.

Come detto, di recente si era riaffacciato al mondo dello spettacolo attraverso alcune interviste promozionali della nuova trasmissione su Food Network. Quelle dette al Corriere della Sera sono parole apprezzate dai lettori, perché Giorgio sembra rappresentare l’ultimo baluardo di un’umiltà sincera e vecchia maniera. “Si mangia bene e si spende poco” è lo slogan della nuova trasmissione, a riprova di uno stile di vita e modo di pensare in controtendenza a quello della città. Milano non è così distante, ma lo è abbastanza per poter cominciare una nuova vita a Bormio (Sondrio). “Vivo qui da sei anni”, ha raccontato di recente. “Non è a misura di bambino”, riferendosi a Milano. La città non fa per lui: “La amo, ma toglie anche tanto”.

“I miei figli tornano da scuola a piedi, a Milano sarebbe impensabile”

Giorgio e la moglie Floribeth al matrimonio di due anni fa.

Sposato con la sciatrice e alpinista 51enne Floribeth Gutierrez, il re delle televendite si gode l’aria di montagna insieme ai suoi tre figli Federico, Matilde e Leonardo, che vivono con la coppia. Rispettivamente 23, 11 e 6 anni. Natalia Jr, la primogenita figlia di Natalia Estrada e Mastrota, ha 29 anni e convive con il compagno: la coppia ha due figli, che hanno reso notto Mastrota. La scelta di Bormio non è casuale:

“La mia famiglia è molto legata a questa terra e siamo sempre venuti qui, d’estate e d’inverno. Un giorno mi sono svegliato nella nostra casa di Bormio e mi sono detto: Quasi quasi provo a dire a mia moglie Floribeth se le andrebbe di fare la pazzia di trasferirci qui”.

Il rammarico è quasi quello di non averci pensato prima. Ma, a volte, la vita sa porci nel momento giusto e al posto giusto. E non c’è ritardo che regga dinanzi ad altre coincidenze talmente sincroniche che sanno di messaggio subliminale:

“C’era una strana quadratura del cerchio con i miei figli: Federico finiva il liceo, Matilde finiva l’asilo, Leonardo doveva iniziare il nido… E per il lavoro Flo e io potevamo alternarci ad andare a Milano”.

Il resto è storia. Milano è una città che ama, ma non gli manca, anche se gli ha dato i natali, nel 1964.

“…in quella che era una classica famiglia di allora: mia madre era casalinga e mio padre faceva l’assicuratore, rientrava anche a pranzo. C’era una convivialità che io ho cercato di preservare e di far vivere ai miei figli. Qui molte cose sono più facili. Posso praticare tanto sport, dallo sci di fondo alla bici, e anche i bambini vivono più all’aperto, senza pericoli. Basti pensare che tornano da scuola da soli, a piedi, come facevo io negli anni Sessanta. Oggi, una cosa del genere a Milano sarebbe impensabile”.

La decisione è stata maturata quando Giorgio ha avuto il modo di riflettere sull’importanza del tempo:

“A me Milano piace, è la mia città e quando ci vado mi sento a mio agio. Anche adesso la trovo accogliente, è un posto che ti dà tanto ma ti toglie anche tanto. Tutto è nato quando ho iniziato a riflettere sul valore del tempo, ad apprezzarlo sempre più”.

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