Il dolore dell’artista nell’ospitata a Domenica In, da Mara Venier: “Il mondo non se lo meritava”

Come si può descrivere il dolore per la morte di un figlio, così come ha fatto e fa tuttora Roberto Vecchioni, ospite nello studio di Domenica In nell’ultimo weekend. L’unica arma a disposizione è la parola ed è un aspetto che un poeta e paroliere come “il professore”, non può non apprezzare: “La parola è la nostra vita”. Dalla zia Mara venier ha presentato il libro autobiografico “Tra silenzio e il tuono” e ha fatto una lunga chiacchierata con la padrona di casa, altrettanto commossa dinanzi a certi temi. Un “ti amo” ripetuto continuamente, come se l’artista stesse donando nuova linfa alla conduttrice. Così, dopo aver intervistato il cantautore per ben 40 minuti, l’impressione è quella di essersi arricchiti una volta ancora. Sempre di più. Tuttavia, come s’intuisce, non si poteva sorvolare sulla recente tragedia che ha colpito l’artista: la morte di Arrigo a soli 36 anni.

Come è morto il figlio di Vecchioni?

Il giovane è deceduto il 18 aprile del 2023 a causa di una lunga e tortuosa malattia, contro la quale ha perso la sua complicatissima battaglia. Un male sconosciuto al pubblico, sul quale la famiglia Vecchioni ha sempre preferito mantenere il più stretto riserbo e non ne ha mai voluto parlare chiaramente. La scomparsa deò 36enne ha segnato il cantante, con il quale il ragazzo aveva un legame forte. Vive ancora oggi, quel legame, come confessato da Vecchioni: “Si impara soffrendo”. Arrigo ha fatto i conti con tanti altri problemi che lo hanno riguardato nell’ultimo periodo.

Ecco perché il cantautore ha citato Eschilo da Mara Venier, nell’ospitata del 10 marzo. E poi: “La felicità non insegna niente”. Mentre “il dolore ti insegna le cose”. Il poeta ha aperto il cuore e ha cercato di snocciolare il dolore, più che puntare sull’utopistica felicità: “Dobbiamo impegnarci a capire come si può fo**ere il dolore”, ha detto ai microfoni Rai. Come se il passo più vicino alla felicità arrivasse proprio percorrendo la strada opposta, quella del dolore: “Io ho avuto un dolore molto grande, che non passa mai”. Nonostante i problemi di una vita difficile e il calvario della malattia, Arrigo era “una persona così bella e aperta, il mondo non se lo meritava”.

Poi, aprendosi un po’ di più: “Lui ha lottato per 17 anni, io sono convinto che ci sia un segno in tutto questo. Dio non fa mai le cose a caso. Per me adesso è importante il sorriso di mia moglie Daria”. Un sorriso determinante per quel barlume di felicità citato in precedenza:

“Quando la vedrò sorridere, con quel sorriso meraviglioso, non vorrò altro. Sono 43 anni che stiamo insieme. La amo sentimentalmente come il primo giorno, ma anche fisicamente”.

Nel corso di tutta l’intervista, la padrona di casa ha sottilineato il suo di “amore” per l’artista: “Io ti amo Roberto”. Ed ancora, Vecchioni: “Io voglio far capire l’importanza della parola”.

“Perché la parola è la nostra vita. Il giorno prima di andare in pensione ho fatto ascoltare ai miei alunni ‘Sogna ragazzo sogna’. Io avevo un debito per questa canzone. Questo brano ha avuto poco successo e quindi l’unico modo era andare a Sanremo”.

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