Incetta di premi per il prevedibile vincitore della serata: Oppenheimer di Christopher Nolan si porta a casa 7 oscar su 13 nomination

Nessuna sorpresa durante la notte degli Oscar 2024 a Los Angeles: come da pronostici Oppenheimer si porta a casa 7 premi su 13 nomination. E tra i più importati. Miglior film, regia, attore protagonista (Cillian Murphy) e non protagonista (Robert Downey Jr), montaggio, fotografia e colonna sonora originale. Il biopic sull’inventore della bomba atomica, come da previsioni, ha fatto man bassa di statuette in una serata particolarmente scorrevole e senza i classici intoppi a cui ci avevano abituati negli anni passati. C’è stato spazio anche per la politica con il conflitto tra Israele e Hamas al centro delle proteste fuori dal Dolby Theatre.

Nella notte più importante del mondo dello spettacolo, l’Italia è rimasta a mani vuote. Matteo Garrone e il suo Io Capitano non si sono aggiudicati la statuetta di Miglior Film Straniero andata al britannico Jonathan Glazer con La zona di interesse, pellicola sull’Olocausto, tratto dal romanzo di Martin Amis, che ha portato a casa anche il premio per il miglior sonoro. Sono rimasti all’asciutto anche Barbie di Greta Gerwig e l’ultima fatica di Martin Scorsese, Killer of the Flower Moon. La protagonista del film del regista italo-americano, Lily Gladstone, è stata battuta da Emma Stone che, con Povere crature! del greco Yorgos Lanthimos, vince l’oscar come migliore attrice protagonista. Per la seconda volta dopo La La Land. “Lanthimos mi ha regalato una seconda vita con Bella Baxter.” Ha commentato la neo-vincitrice Stone.

Gli unici duelli a suscitare un minimo di suspence erano proprio i premi ai migliori attori, maschili e femminili. Oltre al testa a testa tra la Stone e la comunque bravissima Lily Gladstone, ce n’era uno passato forse troppo in sordina per via del successo planetario del film di Nolan. In piena Oppenheimer-mania, come spesso accade in questo campo, molti, forse troppi, hanno tralasciato il fatto che nella serata di ieri è rimasto quasi all’asciutto un lungometraggio che avrebbe meritato migliore considerazione: The Holdovers di Alexander Payne. E il suo protagonista, un meraviglioso Paul Giamatti. Forse alla sua migliore interpretazione di sempre. Senza nulla togliere al bravissimo vincitore Cillian Murphy.

Tra gli attori non protagonisti c’è forse uno dei premi più scontati: quello a Robert Downey Jr che aveva da tempo la vittoria in tasca. L’attore statunitense e la vincitrice non protagonista per The Holdovers, Da’vine Joy Randolph, hanno emozionato il pubblico con i loro discorsi sul palco che hanno fatto ridere e piangere. Downey Jr, con la statuetta in mano, si è rivolto commosso alla moglie “il mio veterinario, che mi ha trovato quando ero un cucciolo randagio abbandonato e mi ha riportato alla vita. Io avevo più bisogno di questo film che loro di me.” Ha detto l’attore con un chiaro riferimento al suo passato in cui era vittima della dipendenza dalla droga. Un passato che lo aveva visto passare un anno circa in prigione e diversi altri in centri di riabilitazione.

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