La denuncia di Sabrina, vittima di una stalker francese da due anni: “Sono perseguitata, nessuno fa niente”
Sono due anni che Sabrina Salerno viene perseguitata da una stalker francese: l’attrice esce allo scoperto e confessa tutto, anche dopo aver denunciato. Non ne parla volentieri, ma conferma l’indiscrezione: “Non amo molto parlarne ma, sì, è così”. Sa esattamente chi è: l'”assalto” della stalker non si limita al solo social network. “Si tratta di una donna francese con problemi psichici che si presenta nelle zone vicine a casa mia di continuo. Io ho sporto denuncia sia in Italia, a Mogliano, sia in Francia, ad Amiens, per tutelarmi”. Tuttavia, come dichiarato a Diva e Donna, non si sente comunque protetta e al sicuro nonostante abbia agito attraverso le forze dell’ordine.
La considerazione arriva anche per l’esperienza negativa avuta con altri “haters” in passato, i classici odiatori sul web. Non solo ha segnalato attraverso le medesime piattaforme dove si manifestavano gli insulti, ma ha agito formalmente anche allora. Risultato? “Purtroppo non serve a niente. È una grande sconfitta, sfortunatamente l’odio via social è in qualche modo sdoganato e accettato. Le mie denunce sono sempre cadute nel vuoto”. L’attrice è intervenuta anche sulle ultime terribili vicende di cronaca: in primis sul caso di Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta.
La Salerno sul caso Giulia Cecchettin: “Mi ha sconvolta quel caso, sono mamma di un ragazzo della sua stessa età”
Sabrina si è messa nei panni di genitori di Filippo, avendo anche lei un figlio dell’età della vittima e del carnefice di questa triste vicenda. “Mi sono messa subito in discussione. Quando ho sentito le parole del padre disperato di Turetta, il suo ripetere ‘mio figlio è un ragazzo normale’, mi sono interrogata su cosa noi genitori vediamo dei nostri figli. Per carattere non do mai nulla per scontato e ho voluto parlare con mio figlio”.
Sabrina ritiene di essere stata una brava mamma, una genitrice, ma non può essere “l’amica” del ragazzo. Tuttavia, nella sua educazione impartita, cerca “di non essere giudicante”. Tra i valori cardine, “il rispetto per le donne, e su questo sono molto attenta”. Non nega però che dinanzi alla tragedia che ha scioccato l’Italia intera ha vacillato anche la sua certezza da mamma: “Mi sono sentita sconvolta – ha ammesso -, perché ho pensato che potrebbe capitare anche a me”.
Vive in prima persona le difficoltà di una società ancora a stampo patriarcale, essendo sempre molto commentata ad ogni sua esposizione mediatica, con messaggi spesso sessisti e limitati all’apprezzamento del solo corpo. “Il patriarcato esiste ovunque – ha aggiunto al Settimanale -. Io ho iniziato a lavorare a 17 anni nel mondo dello spettacolo e l’ho sperimentato sulla mia pelle. Ma quando parlo con le mie amiche primarie ospedaliere o avvocate, tutte mi dicono la stessa cosa, più sono in alto e peggio è, bisogna fare il doppio della fatica”.