È morto a 84 anni l’attore Marcello Marziali, celebre per aver impersonato Gino Rimediotti ne “I delitti del Barlume”

È morto quest’oggi, 1 dicembre, all’età di 84 anni Marcello Marziali, attore de “I delitti del Barlume”. Se n’è andato nella sua casa e nella città che gli ha dato i natali, Livorno, e dove è stato per lungo tempo un apprezzatissimo attore teatrale. L’attore toscano, però, si era fatto conoscere al grande pubblico solo in tarda età, specialmente interpretando la parte del detective pensionato Gino Rimediotti ne “I delitti del Barlume“.

Ma la sua lunga e ricca carriera è iniziata molto prima della serie tratta dai romanzi di Marco Malvaldi. Affiancando la carriera artistica con quella di ragioniere, Marziali, infatti, si era affermato soprattutto in teatro. Fece parte della compagnia “Le Maschere del Carrozzone” di Livorno, con cui ha recitato in numerose commedie.

Al contempo ha prestato i suoi servizi d’attore nella televisione e nel cinema. In serie tv come Il commissario Manara o vestendo i panni di Don Mimmo in The New Pope di Paolo Sorrentino. Mentre nel cinema lo ricordiamo in Sotto il sole della Toscana di Audrey Wells, L’estate del mio primo bacio di Carlo Virzì e nel ruolo dell’oste del Gambero Rosso nel Pinocchio di Matteo Garrone.

Tra i primi commoventi saluti sui social c’è stato quello del regista Roan Johnson de I delitti del Barlume. “Caro Marcello Marziali (per tutti noi del Barlume più semplicemente Gino) è stato un piacere lavorare e stare con te in questi anni. Anche una divertentissima faticaccia eh, quando ci facevi impazzire con le battute, che cambiavi di posto, distorcevi, inventavi di sana pianta. Ma non era una questione di memoria (lo abbiamo capito dopo un paio d’anni) era che ti emozionavi. Sentivi la pressione del set, le camere, gli altri attori. Ma poi in un modo o nell’altro la beccavi… e quanto facevi ridere! Era dentro di te, non solo per il tuo fisico da soffiatore di minestrine, ma per come le dicevi, ti muovevi: un talento magico e irripetibile.”

“Hai avuto questi ultimi dieci anni di fama, quasi da rockstar. Non riuscivi a fare né il lungomare di Marciana Marina, né quello della tua Livorno, senza essere fermato decine di volte. Poi andavamo a girare qualche giorno a Roma e ti riconoscevano anche lì. E tu con gran classe, senza farti notare, gongolavi. Giustamente. Quale mestiere più bello di far ridere la gente? Stiamo preparando un paio di omaggi, e così ci farai fare qualche altra risata insieme. Grazie, è stato un privilegio starti accanto questi anni. Un abbraccio, Gino.”

Continua a leggere su Chronist.it