Il caso della ballerina Sara Croce e il fidanzato iraniano milionario di 58 anni denunciato a sua volta per stalking: centinaia di chiamate e messaggi

Ha conquistato tutti Sara Croce a Ballando con le Stelle, ci è voluto un po’ ma è uscito fuori il carattere tanto richiesto dai giudici: chi è la nuova star di Ballando con le Stelle, denunciata dall’ex fidanzato milionario? Al settimanale Chi si è sfogata anche contro i giudici per quello che non è stato mai un felice matrimonio, sebbene ne riconosca lo stimolo ricevuto dopo le intemerate. “Sei una piagnona senza personalità”, le hanno detto a Ballando con le Stelle. “Non sei conosciuta, non mostri il tuo carattere, né in quello che dici, né nel ballo: perché ti dovremmo tenere?”. Sara Croce è stata una delle Bonas di Avanti un altro e Madre Natura di Ciao Darwin, oggi è ballerina del programma. La rimproveravano per dirle in realtà “di non fare la ragazzina, di farmi vedere un po’ di più, di osare”.

Non è contro il messaggio lanciato: “Ci sta, tutto lecito”. Tuttavia, secondo la ballerina di Ballando, esistevano parole migliori per definire “meglio” il concetto. Ma non tutti i mali vengono per nuocere: “Quando ti buttano così giù o gli dai ragione o tiri fuori gli artigli”. A lei è servito anche questo. Tra le accuse, anche quella di Alberto Matano: “Dici di venire dal paesino, ma su Instagram mostri una vita da globetrotter”. Lei: “Quelle parole mi hanno dato fastidio. Io non ho fatto la parte della piccola fiammiferaia. Io abito ancora a Garlasco anche se ci sto pochissimo”.

La vita privata di Sara Croce

Dice di aver cominciato a “scoprire di essere bella” quando fu scelta come Madre Natura. “Però non sono perfetta: talvolta ho i brufoli e la ritenzione, ma mi vado bene così”. Sara Croce si ritiene una donna ribelle, anche se è venuta al mondo con un carattere più docile: a scuola era disciplinata. Ha raccontato di aver rifiutato il Grande Fratello in passato, lo ha fatto proprio al settimanale condotto dal presentatore del reality di Canale 5, Alfonso Signorini. “Vorrei fare televisione, ma senza bruciare le tappe. Preferisco una strada lunga e discreta, in cui mi godo il percorso e faccio tante esperienze”.

Poi una piccola frecciatina velata al programma, paragonato al “gossip”. Lei se ne tiene a distanza: “Non amo il gossip – ha detto -. Ci sono stata, si è parlato di me per relazioni sentimentali e vicende che mi hanno esposto a gogne mediatiche, e l’ho vissuta così male che ho capito che non fa per me, che non mi piace fare rumore”. Il riferimento è lapalissiano all’ex fidanzato milionario. Si tratta di Hormoz Vasfi, facoltoso petroliere iraniano.

Cosa è successo tra Sara e l’ex fidanzato?

Sara Croce e il facoltoso uomo d’affari hanno avuto una relazione sentimentale, poi terminata dopo pochi mesi e con tanto “veleno”. In seguito l’iraniano ha denunciato la ballerina per essersi approfittata di lui, “amato” al solo scopo di attingere al suo cospicuo patrimonio, per sé stessa e la sua famiglia. Pare che l’uomo avesse fatto regali dal totale di oltre un milione di dollari. Vi sono un gioiello Bulgari di 50mila euro, un orologio e un bracciale Cartier di 30mila euro. Ed ancora: una Land Rovere da 45mila euro come regalo di compleanno e poi viaggi, cene e altri regali per “compiacere” la madre. Lavatrici, cialde per il caffè e dvd. Sara si era difesa controdenunciando l’uomo per stalking dopo la pretesa della restituzione.

Avviata la causa civile per il risarcimento del danno di immagine patito con tanto di citazione fondata su 80 chiamate e più di 400 messaggi inviati dall’iraniano, pare che la donna abbia restituito tutto. “Tranne la lavatrice”, diventata l’oggetto del contendere tra i due. Lei e Vasfi sono stati insieme per poco tempo: la relazione era cominciata dopo l’estate del 2019 ed è naufragata anche a causa del lockdown, che non ha fatto altro che allontanare i due. L’anno scorso l’addio definitivo e l’inizio di una nuova relazione di Sara con Gianmarco Fiory.

Lui, 58enne, aveva detto in merito:

“Questa accusa terribile e inventata ha avuto gravi conseguenze sulla mia reputazione a livello professionale e umano, persino mio figlio per un lungo periodo ha preso le distanze da me. Mi sono ritrovato solo, circondato da sguardi diffidenti”.

Pare che l’uomo abbia citato in giudizio la Croce per diffamazione. In un’intervista al Fatto Quotidiano, l’uomo raccontò la sua versione. Si sono conosciuti “a Milano nel settembre 2019. Me l’ha presentata un’amica”.

“Dopo aver scambiato quattro chiacchiere le ho chiesto di venire alla festa dell’AMFAR. Mi disse che non aveva niente da indossare. Io le ho offerto la possibilità di fare acquisti per quell’occasione. In precedenti interviste lei disse di avermi conosciuto per caso a quella festa al mio tavolo. Solo che lì i tavoli sono blindati. Io sono uno sponsor dell’iniziativa: chi si siede al mio tavolo deve essere un mio invitato”.

L’intervista al Fatto Quotidiano

Quando inizia la vostra frequentazione?

La Croce doveva lavorare a Roma per la tv, aveva ottenuto un contratto per “Avanti un altro”. Io vivo tra Ginevra, Dubai, Teheran e Roma. Così abbiamo cominciato a vederci.

Era fidanzato all’epoca dell’incontro con la Croce?
No, io non tradisco mai.

È stato sposato nel passato?
Dal 1998 al 2009 e ho un bellissimo figlio nato nel 2000 che va all’università di Losanna in Svizzera e che per causa di quello che è successo ha avuto un rifiuto nei miei confronti. L’ho recuperato facendo terapia insieme. Ero il suo mito, poi un giorno sono finito sui giornali descritto come un uomo violento, uno stalker. Sto raccontando la mia verità perché me l’ha chiesto lui. Lo stalking è un’accusa gravissima che comporta giustamente restrizioni personali. La mia attuale fidanzata, Valentina, mentre vedeva il servizio de Le Iene sul mio conto piangeva. Io sono iraniano, lei russa: siamo la coppia più sanzionata del mondo (ride ndr)

Torniamo alla storia con Sara Croce. Avevate ufficializzato la vostra relazione?

No, ma la sua famiglia l’ha saputo. Era appena finita la mia relazione precedente. Ho conosciuto la mamma, lo zio e la nonna a Garlasco. Abbiamo fatto cene con loro a Milano. La nonna molto carina, persone semplici felici ed emozionate per la nostra relazione.

Lei ha profili social?
Zero. Non mi interessa averne. Se sei social sei soggetto a impulsi esterni inutile che possono distrarre dai tuoi veri obiettivi.

Invece la Croce che rapporto aveva con i social?
In cerca continua di follower. Una delle prime volte la feci andare a prendere con l’autista a Garlasco, la portai in un ristorante stellato e lei sempre sul display per seguire i social.

I media la definiscono in tanti modi a livello professionale: il magnate, l’uomo d’affari, il petroliere… Lei in quale si riconosce?
Un self made man dal successo economico e sociale. Da giovane ho fatto il cameriere e il muratore per mantenermi gli studi. Oggi però non ho biglietti da visita. Basta il mio nome. Questo faticoso, piacevole percorso è stato infangato.

Quando era ragazzino si è subito rimboccato le maniche…
Ho fatto di tutto, anche il muratore quando avevo 16 anni, il mio primo lavoro in Italia, durante le vacanze estive. Arrivai nel 1980 in Italia. Mi sono pagato da solo gli studi, le vacanze, l’acquisto del motorino, una Vespa 50 Special con cui vado ancora in giro a Roma e la prima macchina una Fiat 500. Feci il barista, il pony express e adoravo quando tornavo a casa con 5mila lire per fare benzina e mi avanzavano i soldi. Giocavo a calcio da centravanti, ero fortissimo. Negli anni del liceo mi sono appassionato all’arte e alla filosofia, anche se ho sempre avuto talento per le materie scientifiche. Ho studiato e mi sono laureato con lode in Economia e Commercio all’Università La Sapienza di Roma, davo ripetizioni di matematica e fisica agli studenti italiani, poi sono stato assistente universitario. E molti di quei ragazzi che ho aiutato negli studi ancora oggi mi scrivono e mi ingraziano per averli aiutati ad arrivare dove sono ora dal punto di vista umano e professionale.

Quando è arrivata la svolta?
Nel 1994 avevo 30 anni e andai a vivere in Svizzera per lavorare in una società di trading del petrolio. Facevo fotocopie e guadagnavo due lire. Poi un giorno mi chiesero di dare un’occhiata a un contratto e io suggerii di apportare delle modifiche. Guadagnarono un milione di dollari. Il grande capo mi chiamò per darmi in gestione nuovi contratti e in un anno gli feci guadagnare 30 milioni di dollari e col tempo, gradualmente ho creato la mia società.

Torniamo a questo viaggio a New York raccontato con toni apocalittici dalla Croce. La ragazza dice che era indisposta e che “non poteva accontentarla” e che lei infuriato avrebbe buttato le valigie giù dalla finestra del 48° piano o del 40°…
Ma che cos’è, un film di Hitchcock? Tra l’altro a New York non si possono aprire le finestre. Sarei finito in galera immediatamente come terrorista modello Guantanamo con la tutina arancione.

È lì che la Croce dice di essere tornata a casa…
Non è vero. Giorni dopo per il Capodanno siamo andati al concerto di Lady Gaga a Las Vegas. Con noi c’era una coppia di miei amici e un amico d’infanzia della Croce. Ho realizzato il suo sogno: vedere Lady Gaga. Dopo il concerto si mostra di nuovo indifferente e insofferente nei miei confronti. A quel punto, mentre eravamo ancora a Las Vegas, le chiesi di partire. Le feci fare il biglietto e ripartì con il suo amico. E in quel momento bloccai il suo numero di telefono sul mio cellulare.

Era stanco di farsi prendere in giro…
Non meritavo di essere offeso in quel modo.

La Croce era innamorata di lei?
All’epoca ho ritenuto di sì, visto che, addirittura, mi aveva presentato ai suoi familiari. Con il senno del poi devo ritenere di no. Una persona che infanga la mia reputazione descrivendomi falsamente come un uomo violento, secondo lei era innamorata?

La Croce parla di 450 messaggi ininterrotti…
Erano organizzativi con lo zio e la madre. Cercavo di prendere accordi per farmi restituire il dovuto, come peraltro mi era stato promesso. Anche perché, come ho detto, avevo bloccato il suo contatto telefonico.

Sara Croce ha affermato in varie interviste di sentirsi “agitata, spiata, non più tranquilla”…
Avete visto il suo profilo social? Non mi sembra che sia un profilo da donna stalkerizzata. Lei fin da subito è apparsa sorridente, divertita e serena.

Ma questa denuncia per stalking raccontata ai quattro venti quando è arrivata?
Mai. Non esiste.

Lei si sente parte lesa di questa vicenda?
Altro che parte lesa! In questa storia orribile di gogna mediatica, dovuta alle dichiarazioni che sono state rilasciate dalla Croce sul mio conto, in cui mi si definiva un uomo “orrendo” e “violento” e mi si attribuiva un reato gravissimo, mai commesso e denunciato, e dove la mia faccia è stata sbattuta in prima pagina, secondo voi come mi dovrei sentire?

È stato anche deriso dalla stampa per il suo aspetto fisico…
Vi sembra normale di questi tempi ridicolizzare una persona per il suo aspetto fisico? L’ho trovo decadente e culturalmente di basso livello.

Come mai ha deciso di parlare solo ora?
Un poeta iraniano dice “il silenzio è la lingua di dio, tutto il resto è la sua cattiva traduzione”. C’è una storia dietro ogni persona, c’è una ragione per cui sono quello che sono, una “persona perbene”. Questa “cattiva traduzione”, intendo dopo la pubblicazione degli articoli sul mio conto, ha cambiato l’atteggiamento dell’opinione pubblica e ha tramutato la mia immagine in un mostro. La mia decisione di parlare è maturata dopo una lunga e attenta riflessione per recuperare la mia dignità. Dire la verità dei fatti era qualcosa che dovevo a mio figlio e a tutti quelli (pochi) che mi hanno sempre supportato e stimato (parlo dei miei ex studenti). Anche le vite della mia cerchia familiare e di chi mi è stato sempre vicino sono cambiate in un batter d’occhio.

Lei crede nella giustizia?
Credo fermamente nella giustizia e nello stato di diritto.

Ha seguito il processo Johnny Depp versus Amber Heard?
L’ho seguito tutto. Anche mio figlio mi ha detto: papà speriamo vinca Depp perché questo è esattamente il tuo caso.

Cosa pensa di questa sentenza epocale?

Dopo anni di uomini massacrati, l’ho trovato una svolta: finalmente un MeToo maschile. Farò di tutto per sostenere questa causa.

Cosa l’ha ferita di più di tutta questa vicenda?
Più di duemila anni fa Cicerone diceva: “Le malattie sono due, contagiose, epidemiche e funeste per la società: la prima è la diarrea verbale, la seconda è la stitichezza mentale”. Ecco, io oggi dico che queste due malattie sono rese ancor più contagiose dai media e dai social network che alimentano il contagio a colpi di fake news e notizie non veritiere. Il primo dovere del giornalista è quello di documentarsi soprattutto quando si parla di un reato gravissimo, prendono una notizia falsa per argomentare in modo altrettanto falso. Mi è stata fatta terra bruciata intorno proprio per colpa di una falsità: dato che a rilanciarla erano giornali e tv nazionali. Anche nelle persone a me più vicine si è instillato il dubbio sul mio conto. Nessuna manifestazione di solidarietà, solo sguardi carichi di diffidenza. Mi sono sentito molto solo. Sono stato condannato mediaticamente per un crimine orribile mai commesso e mai denunciato all’autorità giudiziaria. Questo mi ha fatto molto male.

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