Purtroppo o per fortuna, il Grande Fratello è un reality dove si parla e si discute. Tanto, tantissimo. Stanotte Paolo Masella si è dato da fare: un giovane ragazzo romano dinamico e pieno di desideri, pensieri, ambizioni. Forse anche troppi a volte. Il macellaio e modello è un soggetto sicuramente interessante di questa edizione del GF, intrattiene i suoi coinquilini con le proprie teorie, ma alla lunga anche lui le “spara grosse”, come si suol dire. Ed è il caso di quanto avvenuto durante una conversazione ieri sera, parlando delle città italiane.

Tra i tanti argomenti, si è finiti a discutere di gusti personali sulle città più importanti d’Italia. “Per i miei gusti – dice il romano – Napoli non rientra nemmeno tra le mie 5 città preferite perché ha poca storia culturale e artistica. Direi prima Roma, poi Firenze…”. De gustibus, ma non è quello il punto, quanto la motivazione fornita sui propri gusti personali, insindacabili. Dopo aver pronunciato queste parole, il bel giovane romano è stato interrotto da Massimiliano Varrese, che lo ha ripreso sull’eresia appena espressa. “Intendo che se ci vado in giro, personalmente, non ci vedo cose come il Colosseo, il Circo Massimo – prosegue Paolo – In Italia ci sono regioni che mi trasmettono più cultura. A Firenze, ad esempio, c’è la galleria degli Uffizi”.

Inutile ora stare qui ad elencare la storicità culturale e artistica di una delle città capostipiti di tali categorie, e a riconoscimento universale. Sui social però non sono tutti contro il romano. Il pensiero generale è che “ora appare facile scagliarsi contro” il concorrente, tacciandolo di “ignoranza”. Nessuno dei presenti, a parte Varrese, si è assunto la responsabilità di interromperlo e di riprenderlo. Può essere timidezza o inibizione caratteriale, a maggior ragione per il fatto che i ragazzi si stanno conoscendo ancora in questi primi giorni in casa, ma ci chiediamo se sia giusto dover censurare continuamente le “parolacce” dei concorrenti, in maniera maniacale (qualcuno dice che sono stati ‘terrorizzati’ da Pier Silvio) e non determinate esternazioni? La responsabilità sull’eresia pronunciata è condivisa secondo alcuni, non solo del giovane Masella. Tuttavia, non possiamo proprio dire che Paolo ne sia uscito bene da questa conversazione.

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