Lo scrittore e giornalista riceve lo stesso trattamento di Filippo Facci e paga le sue recenti affermazioni rivolte al vicepremier. Forza Italia aveva presentato un’interrogazione in commisione di vigilanza

Roberto Saviano è fuori dalla Rai. L’amministratore delegato Roberto Sergio ha annunciato che il programma “Insider, faccia a faccia col crimine” di Roberto Saviano non sarà mandato in onda. La decisione è stata presa in seguito alle affermazioni recenti di Saviano rivolte al vicepremier Matteo Salvini. Le polemiche hanno portato Forza Italia a presentare un’interrogazione in commissione di Vigilanza Rai chiedendo la sospensione del programma.

La motivazione alla base dell’esclusione di Saviano sembrerebbe essere il linguaggio utilizzato dal giornalista, ritenuto non compatibile con il Codice etico cui si ispira il servizio pubblico.

Questa è la seconda volta che un programma televisivo viene annullato a causa di espressioni inadeguate utilizzate dal suo conduttore. In precedenza, anche la striscia quotidiana dell’editorialista di Libero, Filippo Facci, era stata cancellata a causa di affermazioni sul caso La Russa jr.

Roberto Saviano fuori dalla Rai, il suo programma non andrà più in onda

La decisione di escludere Saviano viene considerata come l’applicazione di uno stesso principio, indipendentemente dall’appartenenza politica dell’individuo coinvolto. Si spera che queste decisioni possano aiutare a ridurre i toni e a evitare che la Rai sia coinvolta in dispute politiche quotidiane.

La Rai è stata anche al centro di controversie riguardo alla nomina dei 30 vicedirettori di diversi programmi. Il centrodestra ha rivendicato la maggioranza dei posti disponibili, ma il rimescolamento ha favorito i grillini e svantaggiato il Partito Democratico. La Lega ha piazzato alcuni dei suoi membri in posizioni di rilievo, mentre anche il giornalista Peter Gomez, in quota grillina, ha ottenuto un ruolo come analista.

Durante una riunione del consiglio di amministrazione, i neodirettori hanno presentato i loro piani editoriali, tra cui una possibile rivoluzione del Tg1 per puntare maggiormente sui social. Alcune scelte, come l’affidamento della prima serata del martedì a Nunzia De Girolamo, hanno sollevato delle critiche da parte di alcuni membri del consiglio.

Continua a leggere su Chronist.it