Stavolta non cambierà idea. Nonostante le apre critiche subite, Pupo ha deciso che prenderà parte al festival bielorusso “Slavjanskij Bazaar” di Vitebsk. Già qualche mese fa il cantante italiano famosissimo nell’est Europa aveva dovuto declinare l’invito a uno spettacolo russo. Tuttavia, stavolta la posizione di Pupo è inamovibile. Dal canto suo, lo showman si difende affermando di fare solo il suo lavoro, cantare, e di non fare politica.

Pupo difende la sua partecipazione al festival in Bielorussia: “Neanche mio padre si permetteva di dirmi cosa dovessi fare

Solo un mese fa, Pupo aveva rinunciato a partecipare un talent russo “Road to Yalta”, che celebrava le canzoni di guerra: “Io ci sarei andato con una canzone di pace ma ho voluto evitare equivoci”. Nel proseguo dell’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, Pupo ha raccontato di non conoscere il presidente bielorusso Lukashenko e che la sua partecipazione al festival è stata voluta dal presidente della manifestazione:

Neanche mio padre si permetteva di dirmi cosa dovessi fare. Non ho intenzione di cedere ad alcun ricatto. Vivo da sempre come un uomo libero, nel rispetto delle mie idee e di quelle degli altri. Lukashenko non lo conosco, non l’ho minimamente incontrato. Sono qui solo perché invitato dal presidente del festival, un raffinato conoscitore di musica”.

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“Devo la mia popolarità a tutto l’est Europa, si può essere neutri?”

Infine, Pupo, che prenderà parte al festival in Bielorussia, ha voluto ribadire la sua neutralità sulle vicende belliche che stanno coinvolgendo Russia a Ucraina. “Mi trovo qui a fare il mio mestiere di cantante e musicista. Una pura scelta professionale. Non sta a me prendere parte politica. Devo la mia popolarità agli ucraini, ai russi, ai bielorussi, si può essere neutri?”.