L’amministratore delegato di Mediaset fa fuori alcuni concorrenti proposti dalla produzione del GF Vip: ecco le bocciature di Pier Silvio
Il Grande Fratello Vip è ormai un programma che ha conquistato un posto fisso nei palinsesti di Mediaset da anni, decenni possiamo dire: ma attenzione a pensare che anche quest’anno assisteremo al solito GF Vip, perché Pier Silvio Berlusconi continua a bocciare iniziative, proposte, idee e ora anche i concorrenti. Si era già capito che l’amministratore delegato Mediaset non amasse particolarmente la cosiddetta tv trash, come in occasione del discorso di presentazione dei nuovi palinsesti dell’emittente. E, proprio in merito al reality più longevo della tv italiana, aveva già fatto capire che saremmo andati incontro a qualcosa di diverso, come quando aveva annunciato una durata più breve del format e alcune modifiche annesse.
Stando alle ultime informazioni diffuse dal Fatto Quotidiano, pare che il secondogenito di Silvio Berlusconi avrebbe bocciato alcuni nomi proposti dal programma. Tra questi ci sarebbero Carmen Di Pietro e il figlio Alessandro Iannoni, bocciati per via della fresca partecipazione in coppia ad un altro reality Mediaset, vale a dire l’edizione de L’Isola dei famosi dello scorso anno. Le loro vicende, seppur simpatiche, sono troppo recenti per poterli riproporre nuovamente. Da quanto si apprende, pare che anche Antonio Razzi era tra i papabili concorrenti, ma per Pier Silvio non se ne farebbe nulla. L’ex senatore aveva espresso il desiderio di far parte dello show già da un pezzo, ma pare che dovrà ancora attendere. Infine, Justine Mattera non vedrà luce nella casa più spiata d’Italia, perché non convincerebbe pienamente Pier Silvio.
Quelle parole sui reality: “La colpa è di chi fa il prodotto, ci siamo distratti, la colpa è stata nostra”
Non è una novità quella di oggi, perché, come specificato, già in occasione della presentazione dei nuovi palinsesti Mediaset della prossima stagione, Pier Silvio aveva preannunciato l’intenzione di innovare, scusandosi per il servizio proposto in questi anni:
“Penso che i reality siano inevitabilmente un pezzo della tv commerciale. Ci sono limiti che non vanno superati. Tatuaggi, parolacce, scollature. Non era quello. Ci sono limiti che hanno a anche fare con sensibilità e rispetto dei singoli. Ho visto una puntata e così non va bene: non è il singolo episodio, dipende da come viene rappresentata una cosa e il contesto. Vorrei che gli autori si sforzassero di lavorare per raccontare storie senza eccessi. La colpa è sempre di chi fa il prodotto. Ci siamo distratti, la colpa è stata nostra”