Durante l’intervista rilasciata a Domenica In, la produttrice e sceneggiatrice Marina Cicogna ripercorre i dolorosi momenti prima che il fratello compisse l’estremo gesto

Fresca vincitrice del David di Donatello alla carriera, la nota produttrice, sceneggiatrice cinematografica e attrice, Marina Cicogna, ha affrontato il tema del fratello morto suicida durante l’ospitata a Domenica In, nel salotto Rai di Mara Venier. “Eravamo quasi coetanei – spiega l’artista parlando di Bino – ma molto differenti di carattere. Ha avuto una sorella che aveva più personalità e forza di lui e penso che un pochino abbia vissuto alla mia ombra”.

Una presenza ingombrante quella della sorella che ha condizionato la carriera di Bino, il quale aveva anch’egli scelto la carriera di produttore e sceneggiatore. “Quando hanno deciso che mi sarei dovuta occupare della Eurofilm e lui fu messo a gestire le finanze, gli rovinarono la vita – confessa Marina – Mi ha sempre fatto moltissima tenerezza, ma abbiamo sempre fatto una vita differente”.

Poi l’aneddoto sul latte, che beveva sempre “quando usciva”. Ed è qui che l’attrice lancia la sua ipotesi, sicuramente drastica e personale. “Penso che qualcuno ad un certo punto gli abbia rifilato qualcosa perché è cambiato moltissimo. Adesso quando faccio dei sogni bizzarri, lui c’è sempre, prima non lo sognavo così tanto, è impressionante”.

Il suicidio del fratello dell’artista: chi era Bino Cicogna

Era il 17 dicembre del 1971 quando Bino morì soffocato con il gas a Rio de Janeiro, in Brasile. La sorella lo aveva incontrato poche ore prima del tragico gesto: “L’ho visto due o tre giorni prima”. Le disse che andava in Brasile, “e partì con passaporto fasullo”. Non veniva da un periodo semplice, tutt’altro, ma niente che facesse presagire quanto accaduto dopo: “Il suicidio ti colpisce perché ti senti sempre un po’ colpevole per non aver fatto abbastanza e non aver capito come una persona veramente sta”.

Gli istanti prima che venisse ritrovato morto, Bino disse al papà di volersi impegnare nella gestione di una fattoria nel nord del Brasile. Il padre gli consigliò di passare qualche mese nel Sud America “per vedere come andava”. Ma il ragazzo lo vide “come un rigetto e la mattina dopo lo trovarono morto”. Quando è stato ritrovato senza vita, Bino aveva 36 anni: lasciò l’ex moglie, Gioconda Gallardo Moreno, e due figli. Il produttore ebbe sempre difficoltà economiche ma fu uno scandalo a farlo cadere nello sconforto più totale: quello sorto da un’inchiesta per un giro di cocaina. Si chiamava Giuseppe Ascanio Cicogna Mozzoni all’anagrafe, il suo ricordo è ancora fresco nella memoria della sorella.

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