Il mondo del wrestling piange la scomparsa di Antonio Inoki: il mito del wrestling del Sol Levante è morto a 79 anni. Ad annunciare la triste notizia sono stati i media giapponesi.
Antonio Inoki, scomparso oggi nel 2022: età, malattia e causa della morte, altezza, peso, la carriera, la sfida a Muhammad Ali

Sconosciute ancora le cause della morte, Antonio Inoki è scomparso oggi a 79 anni dopo che dal 2020 ha ammesso di soffrire di problemi di cuore. L’Hall of Famer della WWE subì un delicato intervento chirurgico d’urgenza nella primavera del 2021 a causa di un volvolo, quindi di una torsione anomala dell’intestino. L’ex atleta passò gran parte dello scorso anno in ospedale a causa di altri problemi di salute. L’ex lottatore infatti soffriva un deterioramento della bassa schiena che si accumulava ad altre pregresse patologie rilevanti. Antonio era malato di diabete e amiloidosi (accumulo di proteine amiloidi anormali nel cuore, nei reni, nel fegato o in altri organi). Gli ultimi mesi di vita Inoki ha perso molto peso.
Antonio Inoki era alto 1,90 m e pesava circa 100 chili quando era in attività. Nato a Yokohama, si traferì in Brasile per studiare. Proprio in Sudamerica cominciò la carriera della lotta libera diventando un wrestler professionista, ispirato da un suo connazionale, impresario giapponese, che lo avrebbe stimolato nel percorso sportivo dato il fisico statuario. Insieme a Shoei “Giant” Baba, Inoki è considerato il capostipite del wrestling moderno a cominciare dal 1972, con l’avvento delle telecamere a bordo ring.
A metà degli anni Settanta Antonio Inoki sfidò la leggenda del pugilato, Muhammad Ali, al Nippon Budokan di Tokyo. L’evento fu globale, avvenne nel 1976. 12 anni dopo Inoki si ritirò dalla disciplina ma restò piuttosto vivo il mito del personaggio al punto che nel 1989 fu eletto al Parlamento giapponese con il partito “Sport e Pace”. Anche nell’attività diplomatica si seppe far valere. Nel 1990 fece rilasciare ostaggi giapponesi nei primi conflitti della Guerra del Golfo, poi ha trattato con il duro regime di Pyongyang, in Corea del Nord, sempre per la questione degli ostaggi giapponesi in terra coreana.