Non è mai stato un buon matrimonio quello tra Dazn e gli appassionati di calcio italiani. Sin dai primi tempi gli utenti ne avevano di che lamentarsi. Man mano la piattaforma di streaming ha migliorato i suoi servizi ma le polemiche restano. “C’è ancora la rotellina che gira” durante la visione delle partite e spesso c’è il messaggio di “mancata connessione alla rete”. Sono queste le lamentele ancora attuali degli spettatori che non perdono occasione di farlo presente sui social.
L’innovazione tecnologica nel mondo del calcio, almeno nel nostro Paese, non sta ancora funzionando alla grandissima. Soprattutto a causa della mancanza di strutture adeguate a far sì che il servizio di streaming funzioni correttamente. Tanti sono gli utenti che chiedono un ritorno della Serie A completamente su Sky.
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A conferma di ciò i numeri che vengono raccolti sui telespettatori che guardano le partite che vengono trasmesse in concomitanza sia sulla piattaforma streaming che su Sky. Ultimo lampante esempio è Atalanta-Cagliari giocata domenica 6 febbraio all’ora di pranzo: 463 mila spettatori Sky contro 185 di Dazn.
“Dati gonfiati con picchi del 60% di differenza rispetto ai numeri che comunicano”, scoppia il caso-Dazn
Come se non bastasse la polemica del giorno è un’altra: i dati di Dazn sembrerebbero gonfiati e non di poco. Si parla di oltre il 50% da quel che viene riferito e la cosa sta preoccupando molti sponsor. Principalmente Tim che all’epoca insistette tanto per spostare la serie A proprio in streaming. Non è il calcio il problema come testimoniano i numeri quando vengono trasmesse le partite in chiaro e di ogni competizione, compresa la meno attraente “coppa Italia”.
Ora la piattaforma è stata avvisata di non dover più osservare i dati forniti da Nielsen in quanto non veritieri e basarsi esclusivamente sui dai Auditel. Uno studio lungo e approfondito ha rivelato questo in riferimento a tutta la stagione di andata del campionato italiano dove sono stati toccati picchi del 60% di differenza da ciò che è stato comunicato.