Era ottobre scorso quando il prof Ivano Apisa, dopo anni di supplenze e sostituzioni riuscì finalmente ad ottenere la tanto desiderata cattedra. Quel sogno tanto agognato, tuttavia, è diventato presto un incubo quando al 49enne originario di Caserta gli fu assegnata una cattedra a Cortina d’Ampezzo. Ivano, infatti, che vive in provincia di Venezia, a 300 chilometri dalla scuola media, non poteva permettersi un affitto di 1300/1500 euro al mese.
La vicenda
La storia del prof Ivano Apisa, dunque, è diventata immediatamente virale per via del suo estremo sacrificio. Per più di un mese, infatti, si è svegliato alle 4 per riuscire a raggiungere la scuola di Cortina d’Ampezzo in tempo per la campanella. “Non avevo alternativa – racconta – affittare un appartamento avrebbe comportato una spesa di almeno 1.200-1.500 euro. Troppo per lo stipendio di un docente”.
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Le parole del prof Ivano Apisa
Il prof Ivano Apisa, fortunatamente, dopo mesi di pendolarismo estremo, alla fine è riuscito a trovare una stanza in provincia di Belluno, a circa 45 minuti d’auto dalla scuola. Tuttavia, come ha spiegato lui stesso, “Entro il 15 giugno dovrò andarmene, perché poi arriveranno i turisti”. L’uomo, poi, prosegue: “Rispetto ad altre categorie noi insegnanti non abbiamo alcuna agevolazione sull’affitto di alloggi. Da tempo siamo stati equiparati alla pubblica amministrazione come i militari, ma almeno loro hanno una caserma dove dormire. E perlomeno chi prima lavorava in zone disagiate, come le piccole isole o la montagna, veniva pagato di più”.
Il caso del prof Ivano Apisa, tra l’altro, non è certo un fatto isolato. Da settembre a giugno, infatti, sono moltissimi gli insegnanti che ogni anno si ritrovano nella medesima situazione. Costretti a viaggiare per chilometri e chilometri, i prof pendolari, lontani dalle loro famiglie, vivono in situazioni disagiate che poi, tra l’altro, a causa di ritardi ed imprevisti si riflettono sull’istruzione stessa degli alunni.