Al Villaggio Coldiretti di Napoli va in scena la ricerca sulle pizze più strane all’estero e il risultato è un “menù degli orrori”

Al Villaggio Coldiretti di Napoli va in scena una carrellata “degli orrori”, una serie di proposte dall’estero come la pizza con i serpenti, con filetti di canguro, di struzzo, fino quella con rametti di cannabis. Senza dimenticare una pizza con lo spezzatino di zebra. Queste sono solo alcune delle tante ricette provenienti da tutto il mondo e presentate all’interno del “menù degli orrori”, secondo una ricerca di Coldiretti/Ipsos.

In Piazza Municipio a Napoli, raccolti in un tendone, sono esposti quelli che l’associazione dei coltivatori italiani già chiama “scempi culinari”. In occasione dell’apertura della prima Pizzeria degli Orrori al Villaggio Coldiretti. Al di là dei gusti culinari, fa un po’ impressione vedere nella patria della pizza per eccellenza una versione con un serpente intero, rinsecchito e cotto a legna che fissa l’improbabile degustatore. Ci sono poi grilli e pollo tandoori. E, per andare sul vegetariano, dei rametti di cannabis posati proprio al centro e mescolati al pomodoro o l’immancabile pizza all’ananas e una new entry alla banana.

Una carrellata di orrori che però è figlia di un’intelligente mossa di Coldiretti per denunciare la barbara commercializzazione di un prodotto italiano nelle sue versioni più ripugnanti. Proprio in occasione dell’anniversario Unesco dell’arte del Pizzaiuolo Napoletano. La ricerca è stata presentata da Ettore Prandini e analizza come un italiano su tre non gradirebbe ingredienti di questo genere sulla propria pizza. Specialmente – e unicamente si spera – quando si viaggia al di fuori del territorio nazionale.

L’obiettivo di Coldiretti è quello di denunciare “con la prima pizzeria degli orrori gli scempi che si trovano all’estero, dalle Americhe all’Asia, dall’Africa all’Australia in Oceania fino all’Europa dove le varianti più terribili si trovano nei paesi del Nord.”

La pizza al serpente di Hong Kong

Tra le varianti probabilmente più detestate e visivamente spaventose c’è quella asiatica del serpente cotto a legna. La cosiddetta “pizza al serpente di Hong Kong”. Chi consuma la carne di rettile, infatti, è convinto che abbia proprietà medicali, che favoriscono una migliore conservazione della pelle.

La denuncia di Coldiretti/Ipsos

In una nota diffusa dello studio Coldiretti/Ipsos: “In Oceania, e più precisamente in Australia, si possono trovare pizze con la carne di canguro, di coccodrillo o di struzzo. Ma anche con sopra la cannabis come condimento che ha mandato quest’anno in ospedale un’intera famiglia. Negli Stati Uniti d’America è diffusa la presenza del Parmesan, il tarocco del vero Parmigiano e del vero Grana, abbinato al pollo sulla pizza, mentre la pizza hawaiana con l’ananas è un altro grande classico degli orrori Made in Usa. E negli States si sono inventati anche la pizza con sopra i maccheroni al formaggio.”

I dettagli dello studio non finiscono qui. “In Sud Africa si trova la pizza con le banane arricchita da diversi condimenti. Ma anche quella con la carne di zebra, molto diffusa nel continente. In Portogallo preparano la pizza con il baccalà e le uova sode, mentre in Svezia oltre agli ingredienti base ci mettono qualsiasi cosa: tacchino e miele, frutta in scatola e cioccolato, polpette e anche dell’insalata di cavolo cappuccio, in Olanda c’è la pizza con kebab. Ma nel mondo c’è anche chi al posto della salsa di pomodoro usa il ketchup e fa largo uso di formaggi più disparati. Dai falsi italiani al cheddar anglosassone.”

Ma c’è un dato inaspettato nella suddetta ricerca. Il 6% degli italiani si è detto addirittura entusiasti delle varianti. Mentre a un 20% “non sono dispiaciute”.

Continua a leggere su Chronist.it