Stupirsi ancora rischia di diventare una mossa antica, controtendenza. Vecchia, compassata: siamo nel 2023, non ve ne siete accorti? Di donne che amano, sposano, si accoppiano con bambole ne abbiamo viste tante. Tuttavia, mai prima d’ora ci era capitato di imbatterci in una donna che facesse “prove di genitorialità” con delle dolls. Se qualcuno restasse a bocca aperta leggendo questa storia, glielo concederemmo. Jess Ellis ha 27 anni e un fidanzato, Avery Raaseen, di 33, ed è pronta a diventare mamma. Ma prima fa le prove: “Siamo genitori di 13 bambole”. Può sembrare un “delirio”, ma l’intervista è vera come la foto e come la loro storia. “Le portiamo a spasso, cambiamo i pannolini”.

Ma come le è venuta questa idea? C’entra davvero solo la maternità? Nì, diremmo. Perché a contribuire al desiderio di prendersi cura dei piccoli ci ha pensato il lockdown di tre anni fa. Era il mese di maggio del 2020, aveva poco da fare e tanto tempo a disposizione, un po’ come tutti noi. Jess aveva così pensato di ideare questo stratagemma per sopperire alla mancanza emotiva e prepararsi al meglio per il grande giorno.

“Provo conforto quando stringo i miei bambini tra le braccia”. A volte le rimproverano pure: “Sono prove di genitorialità”. Nessuno ha il diritto di giudicare, anche se sui social qualcuno se lo arroga sempre. Loro non badano alle critiche, seguono il proprio percorso. “Abbiamo speso 300 dollari per la prima bambola, Rebecca”. Poi 700 per la seconda e alla fine ne hanno acquistate 13, allargando la famiglia. Il totale di spesa? “7.500 dollari”. La più costosa? “2.100 dollari”.

Insomma, uno stile di vita non proprio economico. Ma se aiuta ad alleggerire ansia e stress, perché non farlo? “Per noi è un test. Il mio fidanzato approva tutto e si impegna a cambiare i pannolini e a vestire le bambole”. Oggi questo stile di vita ha dato loro anche uno sbocco lavorativo. “Abbiamo venduto 14 bambole a meno di 250 dollari l’una, abbiamo guadagnato 2.500 dollari”. Per loro è diventata una passione, quindi creano e vendono bambole. Ma non venderanno mai nessuno dei loro 13 figli.

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