L’intervista dell’attore che si pone in chiave diversa rispetto a come lo conosciamo, soprattutto il suo approccio al porno è cambiato: “State attenti giovani, io l’ho sempre detto però”

È un Rocco Siffredi diverso quello che si è presentato davanti alla giornalista Alessandra Paolini de “La Repubblica”: l’ex pornodivo sembra la copia di sé stesso quando parla degli effetti negativi del porno e di quanto sia “pericoloso”. Si parla tanto e non si può non affrontare il tema caldo del momento: la partecipazione di Maria Sofia Federico alla Siffredi Hard Academy, una delle 14 studentesse aspiranti attrici. “Questa è una strada, ahimè, senza via di ritorno e bisogna essere davvero convinte”, spiega. Rocco è riuscito “a far cambiare idea a qualche ragazza”, come con la Federico.

“Ha appena 18 anni e fisicamente sembra una bambina…Gli ho detto che deve stare attenta ai pedofili. Prima di ammetterla alla Academy c’è stato uno scambio di telefonate con il papà. Era distrutto… E io lo capisco. Così alla ragazza ho detto ‘No, non puoi entrare all’Academy’. Lei, a casa, deve aver fatto il diavolo a quattro. Perché il padre mi ha richiamato chiedendomi di ammetterla: ‘E’ peggio avere una figlia che ti odierà per sempre che una figlia che lavora nell’hard”.

Maria Sofia, però, ha preso parte al set, ma solo marginalmente: “Ha solo visto come si gira”, nonostante ciò “si è molto divertita, ha seguito le lezioni”. Rocco è stato una sorta di secondo padre per la giovane in quest’esperienza.

“Un giorno ho trovato Maria Sofia a piangere in un angolo. Mi ha detto che si sentiva il peso del dolore di tutte le hardworker del mondo. E che voleva intraprendere questo mestiere proprio per dare loro voce e difenderle”.

Paolini fa notare al pornodivo che c’è una contraddizione, e Rocco ha spiegato di aver consigliato alla ragazza di “farsi aiutare prima psicologicamente da qualcuno esperto”.

Il pericolo del porno

Si passa al tema degli effetti negativi del porno sulle persone: Paolini coglie la palla al balzo per riportare il risultato di un sondaggio recente del Cnr, che fa emergere proprio questo aspetto. “Sì e sono d’accordo – replica l’attore – Sono 10 anni che ripeto che il porno è diventato l’educatore sessuale degli adolescenti. È pericoloso: l’effetto è che questi ragazzini non sanno più riconoscere l’amore. Pensano che sesso e sentimenti non possano andare insieme”. Rocco sembra irriconoscibile: “Liberatevi dalla tirannia delle dimensioni e delle prestazioni. I pornoattori, tranne alcuni di una volta che avevano una dote innata, hanno il pene grande e sempre eretto solo perché si fanno le punturine”. E sono “anche 3 o 4 in una sola giornata di lavoro!”. Ci tiene a scindere questo dalla vita reale dove “è tutta un’altra storia… e il sesso, il fare l’amore, sono belli lo stesso. Anzi, a volte di più”. Lui l’amore lo condivide con la moglie Rozsa, una donna ricca di sani principi. Se ne volete sapere ancora sulla sua vita, allora aspettate l’uscita della serie Supersex, in arrivo “in autunno”.

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