Allora aveva ragione Francesco Totti? “Altro che caffè, con Ilary avevamo una relazione segreta”

“Unica”, il docufilm in cui Ilary Blasi racconta la fine della storia con Francesco Totti, termina con un pensiero: “Tutto finito per un caffè”, con colui che l’ex marito credeva essere il suo amante. Una frase che faceva pensare, che poneva la conduttrice nella posizione di vittima e Totti in quella di carnefice. Lei è diventata una sorta di madrina delle donne, a Roma e non solo, visto che parallelamente Belen raccontava i suoi di fatti, i tradimenti subiti da Stefano De Martino, creando nell’iconografia del pubblico quell’aurea da “donne ferite”. Donne pronte al riscatto. Si sa: la vittima, piace. Insieme, sono state anche derise dalle colleghe che, ironizzando sull’outfit simile di entrambe, sostenevano che oggi “basta una camicia bianca e si è santa”, come dichiarato dalla sempre agguerrita Paola Ferrari.

Ad oggi, mesi dopo dall’uscita di quel contenuto, che ha letteralmente “sfondato” su Netflix, Cristiano Iovino sembra voler vuotare un po’ il sacco e smentire quantomeno quell’alone di “vittima perfetta” che aleggia attorno alla figura di Ilary. “Abbiamo avuto una frequentazione intima”, ha confessato al Messaggero il giovane personal trainer e imprenditore. Lui è il tanto discusso uomo con il quale Ilary e l’amica parrucchiera, Alessia Solidani, si erano interfacciate. Erano incuriosite dal modo di essere (a loro dire), anche se effettivamente, al di là del personaggio, non si può negare che si tratti di un uomo particolarmente attraente. Qualcosa che Totti non poteva digerire, una volta scoperto chi fosse.

Quindi, quella sera che fuori dal ristorante, quando chiedeva a entrambe le donne se conoscessero questo bel ragazzo (Francesco aveva trovato il suo account di Instagram), effettivamente, non era un folle l’ex numero 10 dell’As Roma. Quelle paure dell’ex capitano giallorosso non erano così infondate. Eppure, nel docufilm, Ilary sembra voler dipingere l’ex calciatore come un uomo paranoico. Un “esagerato”, che avesse ingigantito ai livelli di un asteroide un banale granello di sabbia. Iovino ha detto che ha scelto di parlare per chiarire definitivamente la faccenda, anche se lui predilige la “privacy assoluta”.

L’intervista all’amante della Blasi

“Poco tempo fa è circolata su molti giornali la notizia che indica il mio nome come testimone principale – (citato da Francesco Totti (ndr) – nella causa di separazione in corso tra loro. Alla luce di questo, anche dietro consiglio dei miei legali, ho deciso, per una volta, di parlare io. Anche per evitare ulteriori strumentalizzazioni e chiudere la questione”.

Lui e la presentatrice televisiva si sono conosciuti alla fine del 2020, una chat sui social: “Ci siamo accordati per conoscerci di persona”. Appuntamento ad “una mostra di Bansky, che in quel periodo facevano in centro a Roma”. L’approccio iniziale è arrivato da Cristiano, “commentando scherzosamente un suo selfie in ascensore”. Da cosa nacque cosa, come si suol dire. Gli è stato chiesto se Ilary non temesse occhi indiscreti, visto che era “ufficialmente la moglie di Totti”. “Sì, certo. C’era timore da entrambe le parti – ha sostenuto il giovane -. Neanche io volevo finire al centro di un caso mediatico, ma a quanto pare qualcosa è andato storto”. Gli incontri si verificano “principalmente a casa mia”, ma non sono mancate le occasioni “anche in negozio da Alessia”, la hairstylist di Ilary, la Solidani, che ha il locale ai Parioli.

Pubblicamente, solo una volta è capitato di vederli insieme, ma con molte altre persone: era l’occasione del festeggiamento del compleanno di lei al Ronin di Milano. “Fu l’unica serata che trascorremmo in mezzo ad altre persone, ma in quel momento non ci sentivamo più così frequentemente”. Le loro “scappatelle” non sono mai durate più di qualche ora, ma ci sono stati tentativi di allungare il tempo in cui stare insieme. Ad esempio “lei mi propose di raggiungerla a New York, era lì con la sorella e io avevo alcuni amici in città proprio in quei giorni”. Lui si trovava in Messico, ma optò per rifiutare l’invito. In attesa della risposta di Ilary Blasi, che per ora si nasconde dietro al più classico dei “non posso parlare, c’è un processo”, come in occasione del Tapiro consegnatole da Staffelli, ecco il resto dell’intervista integrale.

Il resto delle dichiarazioni

Quindi, quando ha iniziato questa storia, la Blasi era una donna sposata?
«Sì, era sposata ma non si può parlare di storia. Direi piuttosto di una frequentazione intima. Si stava insieme quando gli impegni di lavoro lo concedevano. Potevano passare anche mesi senza vedersi, dal momento che anche io ero spesso fuori». 

Si confidava con lei del rapporto con suo marito?
«Nei nostri incontri non si parlava molto della sua situazione in casa, ma mi aveva fatto intendere che il suo matrimonio fosse ai titoli di coda e che vivessero praticamente da separati in casa. Altrimenti avrei sicuramente evitato una situazione del genere».

Di che periodo stiamo parlando?
«Della fine del 2021».

Quindi prima che uscissero le foto di Noemi Bocchi allo stadio con Totti?
«Sì, alcuni mesi prima».

Quando è terminata questa relazione tra lei e Ilary?
«La parola relazione ingigantisce quello che realmente c’è stato tra di noi. Diciamo che non ci siamo più visti come prima dopo il weekend sfumato a New York. Siamo rimasti sempre in buoni rapporti, almeno fino all’uscita del suo documentario. Mi aspettavo che mi avvisasse, visto che ha parlato di me, anche se indirettamente. Tutti però hanno capito il riferimento a me e hanno cominciato a contattarmi tanti giornalisti, alcuni sono venuti sotto casa. La mia quotidianità e serenità è stata destabilizzata per diverse settimane».

Qual è il motivo per cui la vostra frequentazione si è interrotta?
«Non saprei dirle un motivo preciso. Credo semplicemente non ci sia mai stata, da parte di entrambi, la visione di qualcosa di più di quello che era. Io ho iniziato a frequentare un’altra ragazza e lei Bastian, che tra l’altro credo abbia conosciuto proprio a New York».

Ma quella volta in cui avreste dovuto incontrarvi?
«Sì, esattamente. Quella volta in cui mi aveva proposto di raggiungerla e io non ero più andato».

Quello che ci ha raccontato è dimostrabile? Il rischio è che si possa pensare si tratti di millanterie.
«Spero non ce ne sia bisogno, ma nel caso tutto ciò che ho detto è riscontrabile». 

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